Gianluca Vialli, affronto alla memoria al ristorante. Un deprecabile gesto che ha colpito, ed addolorato un’intera comunità incredula.
Tra qualche settimana, esattamente in coda alle festività natalizie, sarà un anno che Gianluca Vialli ci ha lasciato. Ha deciso di farlo in un giorno di festa, il 6 gennaio 2023, quasi che i regali della Befana, i sorrisi dei bambini che li avrebbero poi ricevuti, soffocassero in tutti il dolore della notizia.
Soltanto qualche settimana prima era stato ospite di Fabio Fazio al suo Che Tempo Che Fa. Con lui il suo “gemello”, l’amico di una vita, Roberto Mancini. Un’ospitata gradevolissima, per raccontare il film documentario La bella stagione, diretto da Marco Ponti. Il racconto di una stagione indimenticabile, dal punto di vista umano e sportivo: 1991, lo storico, unico e, forse, irripetibile, scudetto della Sampdoria. Quella sera in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo vedendolo in tv.
Forse la malattia sta regredendo, forse davvero questa volta la malattia lo lascerà in pace. Per sempre. Il pensiero, e la speranza di tanti. Invece no. Erano soltanto gli occhi, e il cuore, di un popolo di “amici” che Vialli ha saputo conquistare in una vita intera a vederlo così. La malattia ha continuato a viaggiare sul treno come un compagno di viaggio indesiderato, come lui stesso ha raccontato, e lo fatto fine alla fine. Fino a quando l’ha portato via.
E da quel giorno non si è mai persa occasione per ricordarlo. Come hanno sempre fatto alla trattoria Franca e Luciano.
Gianluca Vialli, affronto alla memoria al ristorante
La trattoria Franca e Luciano di Livrasco, in provincia di Cremona, è una sorta di santuario laico del calcio. Da decenni è luogo di incontro di calciatori e dirigenti della Cremonese. Ma non soltanto.
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Un luogo dove campeggiano le maglie dei campioni che sono passati di là e in questo splendido angolo dei ricordi vi era una maglia bianconera numero nove, autografata da Gianluca Vialli. Il titolare della trattoria, Corrado Venturini ha denunciato il furto della maglia dell’ex fuoriclasse della Cremonese, della Sampdoria e della Juventus.
Un ignobile gesto che il titolare del locale ha immediatamente denunciato alle autorità competenti e via social, attraverso un toccante post dove ha lanciato un accorato appello. “Quella maglia per me era tutto, me l’aveva regalata Gianluca quando giocava nella Juve e il 17 settembre dell’anno scorso, quando era venuto da noi a pranzare, me l’aveva firmata“, queste le sue addolorate parole riportate da leggo.it.
La speranza di tutti è che l’autore, o gli autori, del furto, perpetrato dopo aver mangiato e regolarmente pagato, si ravvedano e consegnino al signor Corrado la maglia di Gianluca Vialli. Difficile immaginare, però, che chi ha osato profanare la memoria di Gianluca Vialli rubando la sua maglia, possa commuoversi dinanzi alle parole del signor Corrado.