Che+cos%26%238217%3B%C3%A8+il+%26%238220%3BDoomscrolling%26%238221%3B%3F+%C3%89+preoccupante%2C+lo+facciamo+tutti+i+giorni
blogliveit
/2022/12/14/che-cose-doomscrolling-effetto-preoccupante/amp/
News

Che cos’è il “Doomscrolling”? É preoccupante, lo facciamo tutti i giorni

Published by
Mary Ingrosso

Un’abitudine tipicamente umana che nel corso degli ultimi anni si è accentuata sempre più: che cos’è il “doomscrolling”, un’azione che ha conseguenze deleterie, lo facciamo tutti i giorni. 

Le giornate degli esseri umani sono ormai caratterizzate dalla presenza di una compagnia fissa: lo smartphone. Sarebbe impensabile per gran parte della popolazione mondiale, trascorrere 24 ore senza accenderlo almeno una volta. Il suo utilizzo infatti, non è più solamente legato alla pura comunicazione attraverso chiamate e messaggi, ma diventa fondamentale anche e soprattutto ai fini di una connessione sul web. Se non siamo nella rete ci sentiamo spaventati e ansiosi.

Foto Pexels.com

Lo smartphone infatti, diventa un modo per svagare la mente anche nei momenti liberi, dedicandosi a differenti attività, che possono andare dal vedere un video musicale su Youtube a “scrollare” tra le clip di TikTok. Proprio questi social hanno influito, insieme ad altri, al diffondersi di una vera e propria abitudine che però porta con sé un lato molto più oscuro. Non sempre, infatti, l’azione di scorrere da un contenuto all’altro prevede la visione di qualcosa di divertente o leggero.

Molto spesso, invece, soprattutto negli ultimi anni, diventa un’azione svolta con l’obiettivo di cercare e informarsi su notizie negative e preoccupanti. É stato coniato in questi ultimi anni ed è entrato a pieno titolo nell’Oxford Dictionary nel 2020, il neologismo inglese “doomscrolling“. Questa parola è nata per definire la tendenza di cercare e scorrere in modo ossessivo sullo schermo del proprio smartphone (o dispositivi simili) delle cattive notizie, relative a sventure o avvenimenti drammatici.

Perché si pratica il “Doomscrolling” e come smettere

Foto Pexels.com

Il doomscrolling nasce da una propensione umana alla curiosità su fatti propriamente drammatici e preoccupanti, come accade nel momento in cui si assiste ad un malore o ad un incidente. Questa abitudine, già esistente in precedenza, si è poi acuita durante il periodo del Covid-19, quando il lockdown e la valanga di notizie invitavano ad una continua ricerca ossessiva sui social.

Il doomscrolling era già diffuso prima della pandemia, in particolare tra persone che soffrivano di ansia e depressione“, ha spiegato la psicologa dello Steven A. Cohen Military Family Center, Ariane Ling. Chi soffre di queste problematiche infatti, tende a leggere notizie e informazioni che siano in linea con il proprio pensiero, in modo che questo possa confermare la sua visione negativa della vita. La pandemia, dunque, che ha indotto ad un malessere psicofisico generale, non ha fatto altro che accentuare questa azione.

Ma come si può fare per smettere subito prima che il doomscrolling diventi preoccupante? Innanzitutto, rendersi conto di ciò che si sta facendo, prendendone coscienza e fermando la propria azione. “Bisogna imporsi dei limiti“, ha spiegato la dottoressa Ling, chiarendo che ci si può dedicare per mezz’ora al giorno a questa attività, forzandosi poi a dedicarsi ad altro per distrarsi. Prima di prendere in mano il telefono, dunque, è meglio scegliere un buon libro, cucinare o andare a fare sport.

Published by
Mary Ingrosso