Il governo mette a disposizione dei cittadini un nuovo bonus da 600 euro. Ecco tutto quello che devi sapere.
Prima la crisi economica, poi la pandemia, infine la guerra in Ucraina. Gli scossoni degli ultimi anni hanno letteralmente messo in ginocchio l’economia italiana. A farne le spese sono, ovviamente, i cittadini. Sempre più persone fanno fatica ad arrivare a fine mese. Il costo della vita, in particolare negli ultimi mesi, tra beni di prima necessità e utenze è salito a dismisura, incrementando ancora di più le difficoltà già esistenti.
Per alleviare il grosso peso sulle tasche degli italiani, il governo ha pensato a delle misure che possano aiutare le famiglie italiane a far fronte a tutte le spese. Tra queste misure c’è anche un bonus da 600 euro destinato ad alcuni cittadini: ecco tutto quello che devi sapere per ottenerlo.
Per contrastare l’enorme rincaro delle bollette di acqua, luce e gas il governo Draghi ha pensato ad un contributo da 600 euro destinato proprio al pagamento delle utenze. Per agevolare i cittadini, si tratta di un bonus totalmente esente da tasse, di cui si può quindi usufruire nella sua interezza. Si tratta di somme nette, che non possono essere né soggette a contribuzione (non influiscono quindi sulla pensione) né a prelievo fiscale. Il provvedimento coinvolge tutti i datori di lavoro, che tramite questo bonus possono aiutare i propri dipendenti ad affrontare il momento di difficoltà economica.
La misura, spiegata nel nuovo decreto aiuti bis, è un decreto legge che ha modificato la soglia di non concorrenza reddituale dei fringe benefit (contributi non in forma di denaro tracciabili in busta paga). Questa dai 258, 23 euro di partenza è stata appunto portata a 600 euro.
Il decreto ha fatto si che i rimborsi potessero essere estesi alle bollette della luce, del gas e dell’acqua, in modo visto i preoccupanti rincari da aiutare le famiglie italiane a sostenere costi che sono arrivati davvero alle stelle.
Cosa ne guadagna il datore di lavoro, potrebbero chiedersi alcuni? Il datore può interamente detrarre quelle spese, andando così ad abbassare l’imponibile fiscale della società. Il contributo viene erogato direttamente al fornitore da parte dell’azienda, oppure essere inserito in busta paga come rimborso con apposita fattura. In poche parole, il datore di lavoro può pagare direttamente l’utenza, oppure rimborsare i soldi al dipendente.
Il lavoratore ha solo un obbligo, quello di utilizzare le somme per uno scopo specifico, quello di contribuire al pagamento delle utenze. Si tratta infatti di “rimborsi per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas”. Si tratta di una misura davvero impegnativa per il governo, che prevede un investimento di addirittura 81 milioni. Ulteriori informazioni in merito alla manovra potrebbero arrivare con il nuovo governo.