Rehab è uno dei successi più famosi della leggendaria Amy Winehouse. Conoscete il retroscena sulla realizzazione di questa canzone?
Amy Winehouse è sicuramente una delle più grandi artiste pop dell’ultimo ventennio. La cantante inglese ha conquistato il mondo con la sua voce straordinaria, le sue sonorità soul e la sua anima tormentata. Una stella bruciata troppo presto, in un tragico caldo giorno di Luglio. Nel 2011, appena ventisettenne, Amy scompare tragicamente. L’ipotesi accreditata è che ad esserle fatale sia stato il consumo in dosi massicce di alcool avvenuto dopo un periodo di astinenza.
La cantante aveva combattuto a lungo contro la dipendenza da alcool e droga. Una lotta che era diventata particolarmente evidente nei suoi ultimi mesi di vita. La cantante era apparsa sempre più provata e in condizioni di salute visibilmente preoccupanti nelle sue ultime apparizione pubbliche. Le sue ultime immagini toccarono e allarmarono i fans, ma nessuno avrebbe potuto pensare ad un tragico epilogo imminente. La stella di Amy, una delle più luminose, si è spenta davanti agli occhi del pubblico. Le pressioni, il successo, le tormentate relazioni sentimentali hanno appesantito il bagaglio emotivo già troppo pesante di una ragazza andata via troppo presto. La musica, invece, è li ancora ad incantare e a raccontare tutte le fragilità e i demoni interiori. L’album Back to Black, a vera eredità musicale e umana della cantante, è un capolavoro senza tempo e un triste presagio.
Ami Winehouse, l’aneddoto su Rehab: dietro il ritmo soul la triste storia personale
“They tried to make me go to rehab but i said no, no, no”. Dietro al ritmo fintamente allegro e al mood soul c’è quella che è forse una delle canzoni più autobiografiche mai scritte dalla cantante. Nel brano la cantante racconta di una conversazione avuta con il padre proprio in merito alla sua dipendenza. Di fronte alle richieste del padre di entrare in una clinica di disintossicazione, la cantante ha raccontato le sue emozioni e il suo rifiuto.
Mark Ronson, produttore della canzone, ha raccontato come è nata una delle frasi più iconiche e allo stesso tempo tragiche della musica pop. Mentre lui e la cantante passeggiavano per le vie di New York durante la realizzazione dell’album, Amy ha iniziato a raccontare del discorso avuto con il padre. “Mi disse “Ha provato a farmi andare in rehab e io gli ho detto “No, no no”” ricorda Ronson. Il produttore capì subito il potenziale dell’espressione usata dall’artista e della situazione. “Le dissi “Com’è stato per te? Torniamo in studio!”. Fu l’inizio del più grande capolavoro della cantante Amy Winehouse, e probabilmente anche l’inizio della fine.