Luciana Littizzetto nei guai: la comica torinese è finita nel mirino per le sue affermazioni nei monologhi. Il provvedimento deciso
Tempi duri per Luciana Littizzetto; la comica torinese, nel cast di “Che tempo che fa“, il programma della domenica sera in onda su Rai 3 e condotto da Fabio Fazio, l’ha fatta davvero grossa. E’ finita nel mirino per uno dei suoi ultimi monologhi, quello relativo al referendum.
Lo scorso 29 maggio, la Littizzetto si era lasciata andare ad un messaggio eloquente. “Pensavo di andare al mare il 12 giugno”. Una frase finita nel mirino dell’AgCom, perché secondo l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, anche se in maniera indiretta, sono state rivelate informazioni relative al voto che hanno a violare la legge del 2000, numero 28.
Ha poi corretto il tiro la Littizzetto, sempre all’interno dello stesso monologo. “Andrò a votare il 12 giugno per senso di responsabilità e soprattutto perché è un mio diritto” ha aggiunto, di fatto invitando anche tutti i cittadini ad esercitare il voto recandosi ai seggi elettorali. Una precisazione, questa, che evidentemente non è bastata ad evitare il richiamo da parte dell’AgCom nei confronti della Rai, rea di violazione dei principi per quanto riguarda il pluralismo e la par condicio.
Luciana Littizzetto, la decisione della Rai sulla questione referendum
A sollevare il caso all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sono stati un’interrogazione parlamentare avanzata dalla Lega ma anche un esposto dei radicali. Due azioni che hanno quasi costretto l’AgCom ad intervenire, richiamando appunto l’azienda di Viale Mazzini.
Nella delibera, di fatto, la Rai viene invitata a garantire nelle trasmissioni di informazioni il rispetto di imparzialità, completezza, pluralismo, indipendenza e parità di trattamento nei confronti di tutti i politici nei giorni che di fatto rappresentano tutta la campagna per il referendum, fino naturalmente al silenzio elettorale.
C’è da dire come la Littizzetto, nel suo monologo, aveva evidenziato perplessità sull’argomento, che per sua stessa ammissione non sa “tanto bene“. Ha parlato di conoscenza a “grandi linee” dell’argomento, “vagamente“, di fatto chiedendo se gli italiani fossero stati scambiati “per 60 milioni di Giuliani Amati“.
La Rai, così, ha voluto dedicare un’intera serata, quella di stasera, proprio al tema referendum, con uno speciale di “Tg2 post” che sta andando in onda proprio in questi minuti sulla seconda rete della Tv di Stato per volere dell’Ad Carlo Fuortes, con “The Good Doctor” e “The Resident” cancellati improvvisamente dal palinsesto. Ricordiamo che si voterà nella sola giornata di domenica 12 giugno, dalle 7 alle 23 su cinque quesiti referendari differenti riguardanti il tema della giustizia.