Conflitto Russia-Ucraina, anche il premio Nobel per la pace si schiera: parole toccanti

L’attacco annunciato da Putin alle 4 del mattino, ora italiana, ha dato il via all’invasione russa in Ucraina. Il premio Nobel si schiera: “Una vergogna”

Nella notte è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina. Il presidente Putin ha dato il via all’invasione con un annuncio in tv intorno alle 4:00, ora italiana. Il presidente russo ha parlato di “demilitarizzazione”, non di “occupazione”, anche se ormai tutto il Paese ha subito gli attacchi dei bombardieri. Le truppe sono entrate sia dalla Bielorussia che dalla Crimea (in mano a Putin dal 2014), con attacchi mirati a Odessa e a Mariupol. Sia la Nato, che la Commissione Europea hanno condannato duramente l’invasione russa.

Il premio Nobel Dimitry Muratov
Il premio Nobel Dimitry Muratov (AnsaFoto)

Joe Biden ha dichiarato che “Putin dovrà rendere conto al mondo”, di questo attacco che il presidente americano ha descritto come ingiustificato. La presidente della Commissione Europea, von Der Leyen ha condannato questo “barbaro attacco”, ed è pronta a presentare un pacchetto di sanzioni massicce nei confronti della Russia. Sono tantissime le reazioni anche dal mondo del giornalismo, e dalla Russia ha parlato – tramite la sua rivista online – anche il premio Nobel per la pace del 2021 Dimitry Muratov. Ecco le sue parole, nell’articolo di questa mattina scritto per Novaya Gazeta.

Crisi Russia-Ucraina, le parole di Muratov: “Proviamo vergogna”

Vladimir Putin annuncia in tv l'invasione russa in ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin (AnsaFoto)

Il direttore di Novaya Gazeta, vincitore del premio Nobel per la pace, Dimitry Muratov, ha aperto questa mattina con un editoriale sul suo giornale parlando dell’invasione russa. Il giornalista, che con il suo giornale ha sempre toccato temi estremamente delicati come corruzione, violazioni dei diritti umani e frodi elettorali, ha detto la sua sul conflitto scoppiato la scorsa notte, che ha interessato ancora una volta il suo paese. Ha parlato soprattutto di vergogna il premio Nobel, scrivendo: “Il nostro Paese, per ordine del presidente Putin, ha iniziato una guerra con l’Ucraina. E non c’è nessuno che fermi la guerra. Pertanto, insieme al dolore, noi e io proviamo vergogna”.

“Pubblicheremo questo numero di Novaya Gazeta in due lingue: ucraino e russo. Perché non riconosciamo l’Ucraina come un nemico e la lingua ucraina come la lingua del nemico. E non lo ammetteremo mai”. Intanto, come hanno riferito diversi civili e militari ucraini, le truppe russe hanno recentemente fatto irruzione anche a Kiev. Molti hanno tentato, invano, di abbandonare la capitale. Al momento il bilancio delle vittime sale a 40 morti tra i militari ucraini, 10 tra i civili, e 50 morti tra i soldati russi. Lo ha reso noto il consigliere del presidente ucraino Alexei Arestovich.

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