Gli eredi di Casa Savoia contro lo Stato italiano, per la restituzione di gioielli appartenenti alla famiglia reale. Emanuele Filiberto lancia l’ulitmatum
Emanuele Filiberto, insieme a Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, si prepara alla citazione dello Stato italiano. La motivazione? La Banca d’Italia è in possesso di centinaia di gioielli appartenenti alla famiglia Savoia, dal 1946. Nelle scorse ore dunque, vi è stato un incontro – mediato da Giovanni De Luca – tra il principe, il suo legale Sergio Orlandi e degli emissari dell’istituto bancario per decidere il da farsi. Un incontro che si è rivelato però un buco nell’acqua, anche per l’assenza di alcune parti chiamate in causa.
Si tratta del ministero Economia e Finanza e della presidenza del Consiglio, che Filiberto aveva chiamato in causa, e che non hanno presenziato. I legali della Banca d’Italia, Marco di Pietropaolo e Olina Capolino, non avrebbero dunque soddisfatto le richieste degli ex reali. Emanuele Filiberto ha chiesto la restituzione dei gioielli, ed è pronto come detto alla battaglia legale contro lo Stato italiano.
L’ultimatum dei Savoia: il valore dei gioielli
L’ultimatum degli ex reali è di 10 giorni per la restituzione dei preziosi. Come scritto nella pec inviata dall’avvocato Orlandi: “Voglia cortesemente la Banca d’Italia, in persona del suo Governatore, provvedere, entro 10 giorni dal ricevimento della presente, alla restituzione di quanto sopra indicato, concedendone, altresì, la contestuale visione, avendone gli eredi stessi il pieno diritto“. Dal canto suo la Banca d’Italia ha dichiarato di non aver parola sul da farsi, visto che i gioielli gli sono stati consegnati per custodirli, e garantire la vigilanza, nel 1946.
Potrebbe interessarti anche >>> Harry e Meghan, guai con Netflix: la pesante accusa
Si tratta di più di 6.000 gioielli e ben 2.000 perle, distribuiti su collier, orecchini, collane, diademi, spille e altri accessori. Il valore complessivo stimato potrebbe addirittura aggirarsi sui 500milioni di euro. Emanuele Filiberto ha dichiarato che è assurdo che i gioielli vengano tenuti rinchiusi, e che la sua volontà è quella di esporli. Intanto, qualora non venissero restituito entro 10 giorni, il Principe e le sue sorelle sarebbero pronti a intentare causa. I gioielli, a differenza dei beni del Re dopo l’istituzione della Repubblica, non erano stati confiscati dallo Stato.