Galeazzi, dall’abbraccio con Maradona alla telecronaca degli Abbagnale

Galeazzi, l’abbraccio con Maradona e la telecronaca degli Abbagnale: la voce di importantissimi pezzi di storia dello sport azzurro si è spenta oggi a 75 anni.

Giampiero Galeazzi, telecronista Rai
Giampiero Galeazzi, telecronista Rai (screenshot Instagram)

Iconico telecronista della Rai, Giampiero Galeazzi, con la sua voce e il suo entusiasmo, ci ha lasciati oggi. Il motivo del suo decesso è stato una grave forma di diabete, con cui combatteva da molto tempo. L’ultima apparizione in TV è stata tre anni fa, ospite di Mara Venier a Domenica In, fatta di momenti altamente emotivi e commoventi.

Sportivo da sempre, Galeazzi decise di dedicarsi al mondo del canottaggio da professionista. Sono stati tanti i traguardi da lui raggiunti, così come sono state tante le partecipazioni a competizioni internazionali che hanno fatto sognare intere generazioni. Nei primi anni ’70 decise di dedicarsi al giornalismo, diventando una delle figure storiche dello sport Rai.

Conduttore di “90° minuto”, “Domenica sportiva” e “Mercoledì sport”, la sua passione e professionalità lo hanno reso uno dei personaggi più amati di sempre, portandolo a diventare una star anche nella TV generalista. Capace di mettersi in gioco e di strappare una risata, ha regalato davvero tanti momenti indimenticabili agli spettatori.

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Galeazzi, l’abbraccio con Maradona e la telecronaca degli Abbagnale: momenti di alta televisione

 

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In particolare, i momenti più maestosi della sua carriera sono stati quelli in cui fuoriusciva tutta la sua passione per la pratica sportiva. Con le sue interviste volanti è riuscito a rendere ancora più amati dal pubblico giocatori iconici come Maradona, Platini, Bruno Conti, Liedholm e tanti altri campioni del passato.

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Ma, e soprattutto, di lui ricorderemo l’amore per il canottaggio, il suo sport. Una fascinazione che emergeva durante le Olimpiadi, con le straordinarie performance dei nostri atleti: la medaglia d’oro dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale ai Giochi di Seul nel 1988 e quella di Antonio Rossi e Beniamino Bonomi a Sydney 2000 sono due pezzi di storia della televisione italiana.

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