In occasione dell’uscita del film sulla vita di Marco Pantani, la mamma, la signora Tonina, ha voluto condividere dei pensieri sul figlio.
Il 18-19-20 ottobre a Cesenatico saranno celebrati i “Pantani Days”, tre giorni interamente dedicati all’ex ciclista che ha regalato tante soddisfazioni allo sport italiano e a tutti gli appassionati di sport, non solo di ciclismo. Marco Pantani è entrato nella storia come una leggenda, soprattutto quando, nel 1998 ha vinto sia il Giro d’Italia che il Tour de France.
Quello è stato l’apice della sua carriera ma, subito dopo, c’è stato per lui un inesorabile crollo. Sono iniziate nei suoi confronti le accuse di doping, dalle quali non riusciva più ad uscire. Non solo, ma l’atleta ha iniziato a soffrire di una forte depressione fino a quando, all’età di 34 anni è stato ritrovato morto in una stanza d’hotel di Rimini in overdose da cocaina e psicofarmaci.
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Una storia, quella del Pirata, che ha colpito e segnato tutti. La sua morte, poi, non ha mai convinto la madre, la signora Tonina, che crede fermamente che ci sia qualcosa di poco chiaro. A breve uscirà al cinema il film sulla sua vita dal titolo Il Migliore. Marco Pantani e la mamma ha condiviso qualche pensiero.
Marco Pantani: a pochi giorni dall’uscita del film parla mamma Tonina
Sono passati ormai 17 anni dalla sua morte e ancora oggi Pantani è visto come un gigante, anche se era piccolo e magro su quella bici che l’ha, però, portato lontano. Il film sulla sua vita e sulla sua carriera è stato diretto da Paolo Santolini. Il film è stato presentato in anteprima a Milano e la mamma del campione era presente.
La donna ha descritto il figlio, l’amore che aveva per il ciclismo e il fatto che lui si definisse “un artigiano”. In questo ciclismo moderno lei pensa che Marco non si sarebbe trovato affatto bene. Tonina ha apprezzato molto il film, ma ha anche ribadito la sua posizione: vuole la verità. Ecco le sue parole a Repubblica:
Cosa gli direi se in questo momento lo avessi davanti? Che mi dia una mano, perché non ce la faccio più a cercare questa verità. Che cosa deve ancora emergere? Su Campiglio l’ho capito e l’han capito anche i sassi ormai. Su Rimini voglio capire, ci sono tante cose che non mi quadrano. Si vede che ci sono di mezzo persone che non devono venir fuori.
