Una storia senza fine ed oggi il caso Denise Pipitone ritorna alla luce in Russia dove si ripensa alla pista Olesya. Pesanti accuse anche verso Frazzitta.
Come un incubo senza fine, ritorna sotto la luce dei riflettori la storia della piccola Denise scomparsa nel 2001. Per settimane intere la sua famiglia e l’Italia intera è rimasta con il fiato sospeso in attesa del riscontro da parte della Russia sul caso Olesya. E proprio quando tutto sembrava già ormai chiuso, ecco che la nazione di Mosca riapre la pista e accusa l’avvocato siciliano costretto a prendere una posizione.
Sono stati giorni e settimane davvero intense quelle che hanno preceduto l’estate e che hanno visto la storia della piccola Denise ritornare in televisione. Per giorni infatti si è pensato che la ragazza russa potesse essere davvero lei ed ogni indizio riconduceva alla storia del 2001. Anche la russa infatti era stata rapita ma oggi è stata intervistata la nomade che ha cresciuto Olesya e che ha raccontato la sua versione.
Nessun rapimento secondo la nomade, la quale avrebbe cresciuto la figlia dell’ex compagno di suo figlio. Dalla Russia sia avanzano ipotesi anche sul cognome della nomade, Rota tipicamente italiano. Ma non è tutto. Alcuni dubbi sono stati mossi anche verso l’avvocato di Piera Maggio che ha detto però la sua.
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Durante lo show russo “Lasciali Parlare”, un ospite in studio ha messo in dubbio le parole dell’avvocato siciliano. “Come mai non ha fatto venire Piera Maggio in collegamento con la nostra trasmissione? Lui sta nascondendo qualcosa ve lo dico io” avrebbe dichiarato l’ospite in studio, mettendo in dubbio anche il responso del gruppo sanguigno comunicato dal siciliano.
Frazzitta, ospite di Chi l’ha Visto? ha però subito risposto alle accuse chiarendo che il dubbio mosso dalla Russia è ragionevole ma gli atti sono stati portati in Procura e quella pista è ormai definitivamente chiusa.