Papa Francesco salvato per la seconda volta nella sua vita. Il pontefice si racconta a tutto campo, riportando alla luce la sua “prima volta”.
Trovarsi nel bel mezzo di un salvataggio non è affatto un aspetto scontato. E non capita tutti i giorni. Figuriamoci, poi, se i diretti interessati siamo noi, in prima persona. Figuriamoci, per la seconda volta, se al centro del salvataggio c’è un Papa. Com’è capitato a Francesco negli ultimi giorni.
Il Vescovo di Roma si è lasciato andare in una lunga intervista, rilasciata alla radio spagnola Cope. Una lunga chiacchierata che uscirà questo mercoledì. E non si parla di certo di miracoli, ma di un vero e proprio salvataggio, messo in campo da un infermiere, pronto a prendere in mano la sua vita.
Ma non è la prima volta. Proprio così. Il pontefice, quando ancora non lo era, e parliamo del lontano 1957, fu salvato per la prima volta nella sua vita. Un intervento “contrario” che portò a una drastica decisione, ritenutasi, poi, del tutto efficace.
La “prima volta” di Papa Francesco: di mezzo una suora
Era il lontano 1957. Francesco, che all’epoca era conosciuto solo come Jorge Mario Bergoglio, era un semplice seminarista. Si trovava in Argentina, terra natale. E fu colpito da una brutale polmonite. Nel suo destino c’era già l’Italia.
I medici somministrarono una medicazione approssimativa, che fu cambiata, di getto, da una suora italiana. Quest’ultima optò per una medicazione più efficace e incisiva. Il risultato? Un salvataggio vero e proprio. Senza quell’intervento non lo avremmo mai visto Papa, né tantomeno in vita.
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E anche questa volta un infermiere di mezzo. La vita dell’attuale Pontefice sembra essere legata strettamente alle medicina. Anzi, a precisi e puntigliosi interventi, ai quali lui stesso ha dato voce. Per il capitolo dimissioni, che continua a tenere banco sia in Vaticano che fuori, c’è ancora tempo. Al Papa, e ormai si sa da tempo, piace sottolineare gli aspetti più umili ed efficaci che gli si pongono dinanzi agli occhi. Anzi, dinanzi alla sua vita, salvata!