Marcell Jacobs finisce nella bufera: il neo campione olimpico sfruttato per la sua popolarità? L’attacco su Twitter di una pagina
E’ entrato nella storia dello sport italiano Marcell Jacobs e la testimonianza più nitida è stata nella telefonata del premier Draghi subito dopo la vittoria. Il primo ministro, dall’Italia, si è scomodato in prima persona per congratularsi con lui, interrompendo perfino il rito delle interviste post gara.
D’altronde il velocista nato ad El Paso ma italianissimo, ha scritto una pagina davvero importante dell’atletica italiana. Non contento, in questa olimpiade nipponica, ha scritto record su record. Record italiano, poi il primo a conquistare una finale sui 100 metri ed infine, l’oro olimpico, ciliegina di una torta di quelle grandi, a tre piani, matrimoniali tanto per intenderci.
Si è guadagnato la prima pagina di tutti i giornali, insieme a Tamberi, per una doppietta davvero pazzesca, clamorosa che gli sta regalando la popolarità che – diciamola tutta – merita assolutamente vista l’impresa ed il lustro che ha regalato allo sport italiano.
LEGGI ANCHE >>> Jacobs e Tamberi nella leggenda: la portata dell’impresa
Marcell Jacobs, quel post di quasi 10 anni fa
Nemmeno il tempo di festeggiare, però, che si è già scatenata la bufera sul suo capo. Colpa di un post di quasi 10 anni fa scritto dal ragazzo e ripescato da una pagina che difende i diritti degli omosessuali. Jacobs, di fatto poco più che adolescente, a 16 anni, scrisse un post definito denigratorio dalla pagina.
Puntare il dito contro il neo campione olimpico nella disciplina regina dell’atletica può essere comprensibile solo se si stia sfruttando la popolarità del corridore per evidenziare ancor di più una battaglia sacrosanta come quella dei diritti LGTBQ, su cui peraltro è al lavoro il governo con il Ddl Zan.
Non appare, però, una grande idea sciacallare su chi ha la colpa di essere diventato famoso per le sue abilità in tema sportivo andando peraltro a rispolverare un post vecchio di quasi 10 anni.
