Alla fine è lui la star di Euro2020, il portiere Gigio Donnarumma. I rigori parati ieri sera lo hanno confermato. E oggi il premier Mario Draghi lo ha esaltato davanti ai suoi compagni.
Alla fine è arrivato anche l’endorsement del premier Mario Draghi per Gigio Donnarumma, a coronare un torneo che per lui è stato un cammino verso la gloria. E i guantoni benedetti di ieri sera sono solo la ciliegina sulla torta. Classe ’99, ha già vissuto abbastanza vita da esordire in serie A, col Milan, a soli 16 anni e ora dalla prossima stagione potrebbe volare in Francia, nella corte del Paris Saint Germain, per uno stipendio milionario. Ha già vissuto abbastanza per aver collezionato già 33 presenze in Nazionale, un numero che potrebbe lanciarlo verso un record stratosferico se dovesse continuare su questi livelli.
A Euro2020 è stato premiato dalla UEFA come miglior giocatore del torneo, lui che dopo aver parato il rigore decisivo calciato dall’inglese Saka, non si era nemmeno reso conto di aver appena assicurato all’Italia la vittoria dell’Europeo. Ha realizzato dopo, quando ha visto i suoi compagni di squadra correre festanti verso di lui. Oggi Gigio e compagni hanno fatto ritorno in patria dove sono stati ricevuti, insieme a Matteo Berrettini secondo qualificato a Wimbledon, prima dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi dal premier Mario Draghi.
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Donnarumma fa “scomporre” persino Draghi: il premier ammaliato dal portierone
Arrivato a Palazzo Chigi insieme a tutta la delegazione azzurra e alla coppa trofeo del torneo, Gianluigi Donnarumma ha ascoltato insieme a tutti i suoi compagni l’elogio che il premier Mario Draghi ha voluto rendere loro. Tuttavia, questa volta il presidente del Consiglio ha messo da parte l’istituzionalità che il suo ruolo prevede per fare i diretti complimenti al portierone.
“Siete voi a essere entrati nella storia con i vostri sprint, i vostri servizi, i vostri gol, le vostre parate“: così Draghi e già qui alza lo sguardo ammiccante per cercare il ragazzo prodigio tra la delegazione seduta di fronte a lui. “Ma ‘ndo stai?” chiede in romanaccio e, una volta intercettatolo: “E che parate” abbandonandosi a una risata accompagnata dagli applausi di tutta la squadra, dedicati a lui, a Gigio nazionale.
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