Giustizia fatta per George Floyd: è arrivata oggi la sentenza di condanna per Derek Chauvin, l’agente che lo ha ucciso a maggio dello scorso anno
Dopo qualche settimana dalla prima sentenza, arriva oggi la condanna definitiva per Derek Chauvin, l’agente che il 5 maggio del 2021 ha ucciso George Floyd, nel Minnesota, scatenando una serie di proteste di tutta la comunità afroamericana e non solo. La sentenza, però, lascia con l’amaro in bocca non solo la famiglia del 46enne e i legali, che chiedevano 30 anni di carcere per il suo assassino, ma anche i tantissimi sostenitori del movimento ‘Black Lives Matter’.
Il giudice Peter Cahill, prima della pronuncia definitiva a una pena di 22 anni e mezzo di reclusione per il poliziotto, ha chiarito di non aver agito “sulla scia delle emozioni e della simpatia, ma sui fatti”. “La mia decisione – ha detto ancora – è accompagnato a un memorandum di 22 pagine che la spiega e non vuole essere un messaggio a nessuno”.
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Per quanto riguarda l’agente, per i quali i suoi avvocati chiedevano la libertà vigilata, presente in aula dopo due mesi in cella in isolamento, è rimasto impassibile per tutta l’udienza, con la mascherina sul volto, levata solo per esprimere le sue condoglianze alla famiglia di Floyd. Anche la madre, Carolyn Pawlenty, prima di lui, aveva tenuto a esprimere la sua opinione davanti al pubblico in aula: “Lo hanno descritto come aggressivo, incurante e razzista. Ma voglio dirvi che non è così: è una brava persona”. Ma c’è stato anche il momento dei figli dell’afroamericano, che hanno commosso non poco i presenti. Gianna, sette anni, collegata in video, ha detto: “A mio papà direi che mi manca e che gli voglio bene”.
Giustizia è stata fatta, è vero, ma ci potrebbe essere anche una beffa dietro l’angolo: stando alla legge dello Stato statunitense, infatti, Chauvin potrebbe uscire prima dal carcere per buona condotta, riducendo la sua pena di un terzo rispetto a quanto deciso oggi.