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Covid, Speranza a tutto tondo: dallo stop alle mascherine alla variante delta

Published by
Maria Cristina Mastrangelo

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto della situazione Covid in Italia toccando tutti i punti che hanno alimentato il dibattito in questi giorni.

Il ministro della Salute Roberto Speranza (fonte: Instagram)

Sono giorni delicati questi, perché si stanno giocando le partite fondamentali che incideranno significativamente, nelle prossime settimane, sull’andamento della curva dei contagi. È di queste ora le notizia data dal Sottosegretario Andrea Costa che le discoteche riapriranno entro la prima decade di luglio. Green pass alla mano e si potrà tornare a ballare.

Cauto ottimismo in vista della prossima stagione calcistica. Mentre il premier Draghi, concorde con la cancelliera Merkel, ha espresso la richiesta di spostare la finale di Euro 2020 da Wembley all’Olimpico di Roma in virtù del picco di contagi in UK a causa della variante delta, Costa ha annunciato che la serie A partirà il prossimo 22 agosto con stadi riempiti al 25% della loro capienza.

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Covid, apprensione per la variante delta

Operatore sanitario (fonte: Getty Images)

Nonostante ci sia apprensione per la diffusione della nuova variante delta, costantemente monitorata, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che elimina l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto dal prossimo 28 giugno, fatta eccezione per i luoghi in cui non si è in grado di rispettare il distanziamento sociale.

Per quanto riguarda la variante delta, che ha fatto registrare una significativa crescita della curva di contagi nel Regno Unito, nell’ultimo monitoraggio risultava essere diffusa in Italia sull’1% dei tamponi positivi, percentuale per i più sottostimata. “Ci aspettiamo comunque che questo dato salirà – ha detto Speranza – perché questa variante è più capace di diffondersi“. Infine, capitolo scuola. La speranza è che a settembre si possa tornare a frequentare in presenza, ma resta tutto ancora da verificare in base alla diffusione delle varianti, che restano sempre un’incognita.

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Maria Cristina Mastrangelo