Il Covid 19 altera sapori e odori in chi ne è affetto. Ecco come il virus altera queste caratteristiche, dall’odore di pesce marcio a quello di gomma bruciata.
Nei primi mesi del 2020 tutto il mondo, chi prima e chi dopo, ha dovuto fare i conti con la diffusione fuori controllo del Covid 19. Il virus ha gettato il mondo in una pandemia che non ha solo bloccato le persone dentro casa, ma ha anche indebolito fortemente il settore economico di ogni Paese.
Il virus ha agito in modo molto diverso nelle persone e non è ancora chiaro il suo comportamento. Quello che è sicuro è che in chi si è ammalato il Covid 19 ha alterato, spesso, gusto e olfatto. Per diverso tempo, anche dopo la guarigione dalla malattia, le persone infette hanno dovuto fare i conti con sapori e odori completamente alterati.
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Tra i tanti sintomi del Covid 19 ci sono la perdita del gusto e dell’olfatto. Ma non solo perchè può accadere che anche dopo mesi dalla guarigione, chi ha affrontato la malattia possa avvertire un’alterazione dell’olfatto e per questo sentire degli odori davvero sgradevoli.
La parosmia, dunque, ovvero l’alterazione dell’olfatto può essere accompagnata alla disgeusia, ovvero l’alterazione del gusto, per molto tempo. Infatti, questo non dipende, come nel caso di raffreddore, dal “naso chiuso”, ma da un problema neurologico.
Per questo può accadere che caffè, frutta e verdura, pizza abbiano un odore e un sapore nauseante per molto tempo. Tra i sapori e gli odori avvertiti da questa disfunzione ci sono quelli di gomma bruciata, di pesce marcio, di zolfo, di un sapore dolciastro.
Cosa fare per riavere una normalità sotto questo aspetto? Secondo gli esperti per tornare a sentire gli odori si deve allenare il naso con una vera e propria fisioterapia. Bisogna allenare il naso a odori intensi più volte al giorno. Dunque, via con il limone, l’eucalipto, la menta, odori forti ma anche odori che prima di questo problema si apprezzavano molto.