Cristiano Ronaldo si è scagliato contro la Coca Cola, disgustandola durante la conferenza stampa. In passato però pubblicizzò un fast food.
Tutti sanno quanto sia morboso Cristiano Ronaldo in termini di dieta, cura del proprio corpo, allenamento e alimentazione sana. Ne sa qualcosa suo figlio, il quale ha già subito una bella strigliata in pubblico dal padre: “Ha potenziale, ma mangia patatine e beve coca cola”. Insomma, chi meglio di lui – compagno da evitare per un’uscita a cena secondo Patric Evrà – poteva autoproclamarsi paladino del cibo sano, contro le bevande gassate e lo junk food?
Durante la conferenza di ieri del Portogallo dunque, il numero 7 è arrivato davanti ai giornalisti, e con il suo solito fare suadente si è preso la scena e il centro dell’attenzione. Il cinque volte pallone d’oro ha infatti guardato stizzito due bottigliette di Coca Cola, main sponsor degli Europei (e di diverse trasmissioni televisive che trasmettono il torneo), togliendole dal tavolo e sussurrando: “Non bevete questo, bevete acqua”. Un gesto sicuramente nobile il suo, se non fosse che qualche anno fa, proprio Ronaldo aveva pubblicizzato un fast food.
Cristiano Ronaldo, via la Coca Cola ma sì al fast food: questione di sponsor?
Questione di sponsor? La domanda sembra legittima. Soprattutto se ci si chiama Cristiano Ronaldo, e si guadagnano “fantamilioni” grazie agli spot. Ecco, proprio uno spot girato da Cristiano Ronaldo nel 2012 adesso non sembra in linea con i suoi recenti comportamenti, e ancor di più con le sue quotidiane abitudini. Uno spot in cui Ronaldo addenta un’ala di pollo fritto della KFC. E’ mai possibile? Che il portoghese sia un rinomato salutista, ai limiti del maniacale, non è certo un segreto. Ma quando bisogna condannare il cibo spazzatura e le bevande zuccherate e grasse? Quando è il caso di incassare belle somme per pubblicità ai limiti del trash in Arabia Saudita?
Immaginare l’impatto che può avere un personaggio come CR7 che si schiera in un contesto di sponsor contro un marchio, è quasi scorretto vista la caratura anche commerciale del giocatore, che è stato praticamente testimonial di qualsiasi brand. La Coca Cola è sponsor dei campionati del mondo, e della FIFA, dal 1974, non certo da pochi mesi. Il dilemma etico sorge spontaneo: è giusto pubblicizzare il pollo fritto di KFC per essere ricoperti d’oro, ma fare gli spavaldi in conferenza contro la bevanda più bevuta del mondo? In quanto atleta, il suo ruolo sarà giustamente sempre quello di lottare contro la cattiva alimentazione, e a questo tutti si accodano, compreso il sottoscritto, ma è sempre una questione di credibilità. Che determinate bevande non debbano far parte del mondo dello sport sembra quasi scontato, ma il gesto, in quanto simbolico, non può trasmettere un messaggio se si passa dagli sponsor e dalle pubblicità.
Ecco il video dello spot KFC: