Lo Stato italiano viene chiamato in causa per la prima volta nella storia. Il motivo è importantissimo e avviene nella giornata dedicata all’ambiente.
Per la prima volta nella storia lo Stato italiano è stato portato in tribunale. A farlo è l’associazione A Sud, insieme ad altri 200 rappresentanti di fondazioni, comitati e movimenti di cittadini. Il motivo è la sua inadempienza in materia di politiche ambientali.
Si tratta di una causa civile a cui l’associazione ha cominciato a pensare più o meno due anni fa, quando ci si è resi conto che l’Italia non stava mettendo in campo tutte le forze possibili per contrastare i cambiamenti climatici e per adeguarsi ai trattati di Parigi. Lo scopo è quello di chiedere che lo Stato diminuisca fino a tre volte le emissioni nocive rispetto a quelle attuali, in modo che si arrivi al 2030 con il 92% in meno rispetto a ora.
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A parlare ai microfoni di Fanpage è Marica Di Pierri, portavoce di A Sud, che ha spiegato le ragioni di questa causa. Lo scopo è quello di sperare che lo Stato senta la pressione legale così da decidere di giocare d’anticipo. In Olanda è successo: nel 2019 l’associazione Urgenda ha vinto tutti i gradi di giudizio costringendo lo Stato a rivedere i propri obiettivi di emissione.
Il governo Draghi, dal canto suo, sembrava avere molto a cuore la questione dell’emergenza climatica visto che alla Transizione Ecologica è stato dedicato un ministero apposito. Ma Di Pierri denuncia: “C’è stato un gran parlare ma al momento non sembra ci sia un grande cambio di passo”. La notizia della causa è stata data non a caso oggi, nella giornata mondiale dedicata all’ambiente.