Il Governo sta lavorando per rendere dispobibili i vaccini anche nelle località turistiche. Il nuovo progetto nel dettaglio: due regioni già pronte
Dopo quasi 6 mesi di campagna vaccinale, per l’Italia è arrivato il momento di ripartire. In concomitanza dell’apertura alla stagione estiva, priorità per il Governo e diverse regioni in questo momento è quella di dare una spinta importante al turismo. Turismo fondamentale, quasi unica risorsa, per moltissime regioni, che adesso si stanno preparando per l’inizio dell’estate. Per rendere sicuri viaggi e vacanze, almeno entro i nostri confini, sono diverse le ipotesi varate.
Una tra tutte, già attuata in diversi dell’Unione Europea, sarebbe quella di vaccinare i turisti nella località scelta per il loro viaggio. Un’ipotesi inizialmente accolta con diffidenza dal comitato della salute, ma che potrebbe essere rivalutata con una mossa mirata a superare le “difficoltà logistiche”.
La proposta, alla quale stanno lavorando sia il Ministero del Turismo che il commissario dell’emergenza Francesco Figliuolo, sarebbe quella di un’iscrizione temporanea alla ASL dei luoghi di villeggiatura. Una mossa che andrebbe a placare tutti gli scetticismi, visto che una volta effettuata l’iscrizione, le ASL delle diverse regioni potrebbero collaborare e compensare le dosi di vaccino, sia in eccesso che non.
Una trovata che permetterebbe ai turisti di vaccinarsi, iscrivendosi senza medico di base alla regione di villeggiatura, venendo regolarmente registrati come vaccinati di quella determinata regione. Si pensa a un periodo minimo di residenza di 3 settimane, mentre due regioni hanno già dato la loro disponibilità. Si tratta di Liguria e Piemonte, che sono giunte a un accordo tramite i due presidenti Cirio e Toto. L’accordo al momento, con una permanenza minima di una settimana, prevede di consentire la reciproca vaccinazione ai turisti in vacanza dall’una all’altra regione.