Ieri sera, durante la trasmissione ‘Sky Calcio Club’, Paolo Di Canio attacca Sandro Picinini e ci va giù pesante: la risposta del giornalista sui social
Ieri sera una nuova domenica di calcio italiano si è chiusa, con il posticipo tra Milan e Cagliari terminato 0-0. Al termine della partita come sempre è andato in onda ‘Sky Calcio Club: senza giacca‘, il programma condotto da Fabio Caressa dove si riassume il weekend di Serie A e si parla delle dinamiche che ruotano attorno al mondo del calcio. Ospiti in studio ci sono Luca Marcheggiani, Beppe Bergomi, Sandro Piccinini e Paolo Di Canio. Proprio tra gli ultimi due si apre un botta e risposta molto acceso sul nuovo allenatore della Roma, José Mourinho. L’ex calciatore della Lazio si fa prendere un po’ troppo dall’euforia, alza i toni e attacca il collega Sandro Piccinini”.
‘Sky Calcio Club’, Paolo Di Canio duro con Sandro Piccinini: “Io non punto ai like”, ma il giornalista risponde sui social
Dopo Club 2 / A proposito di Di Canio: mi è dispiaciuto che non abbia rispettato il mio punto di vista e che abbia parlato a sproposito di like e di conoscenze. Detto questo, lo conosco da 20 anni e sono cose che possono capitare “in partita”, al 90’ finisce tutto… 😊
— Sandro Piccinini (@RealPiccinini) May 16, 2021
La domenica di Serie A si chiude con lo scontro a ‘Sky Calcio Club: senza giacca‘ tra Sandro Piccinini e Paolo Di Canio. Ad accendere la discussione è l’arrivo del nuovo allenatore della Roma, José Mourinho. Mentre il giornalista cerca di difendere la sua opinione, ovvero che il portoghese sia un ottimo tecnico, Di Canio inizia ad alzare i torni e a parlargli sopra affermando: “Mourinho viene esonerato e tu dici che ha fatto il suo, è fantastico. Per te è difficile capirlo, ma Mourinho è stato esonerato per un mix terribile. Io so perché lo dici Sandro, io però non punto ai like. Posso capire che non hai vissuto gli spogliatoi e certe cose probabilmente non le capisci, ma ti dico che Mourinho non è più quello di una volta”. Queste frasi fanno rimanere male il giornalista che poi sotterra l’ascia di guerra con il tweet sopracitato.