Continua a far parlare il discorso di Fedez sul palco del 1° maggio ma oggi il cantante ha chiesto scusa per il suo passato.
Sono giorni che in televisione e sul web non si parla d’altro. Le parole di Fedez sul palco del 1° maggio a Roma, hanno avuto un’eco inaspettato. Il caso è scoppiato talmente tanto forte da giungere oltremanica e a parlarne ci ha pensato anche la BBC. I punti di vista in merito sono ormai molti e variegati ma oggi il cantante ha voluto chiedere scusa per le sue frasi del passato.
Il cantante milanese si è scagliato contro i politici che ostacolano il ddl Zan ma la vera bufera è scoppiata con i dirigenti della Rai e con le accuse di censura mosse dal ragazzo. Federico si è esposto davvero molto e, come sempre accade, non sono mancati gli obiettori che sono subito andati alla ricerca dei suoi stessi errori del passato.
Alcune frasi che il marito della Ferragni avrebbe citato nei suoi testi, sono stati infatti rese note da chi lo ha trovato contraddittorio. In particolar modo, sono in molti ad aver ricordato la sua frase contro Tiziano Ferro ed oggi il milanese ha dato le sue motivazioni.
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Fedez chiede scusa: “oggi non le rifarei”
“Ho un odio represso verso tutte le persone gay. Ma poi limono con la foto del cantante dei Green Day” e ancora “Le donne aristocratiche col visone. Con la faccia tutta gonfia tipo cortisone”. Queste sono solo alcune delle frasi incriminate del cantante per cui oggi ha chiesto scusa. Il milanese infatti ha spiegato la sua versione dei fatti. “A 19 anni si è delle persone completamente diverse e ci si esprime con termini e toni completamente diversi. Certe cose oggi non le rifarei uguali” ha dichiarato il cantautore, nell’occhio del ciclone anche e soprattutto per le sue frasi su Tiziano Ferro.
Tutto il contrario è un brano scritto 10 anni fa, quando Tiziano aveva appena dichiarato la sua omosessualità. “Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing, ora so che ha mangiato più wurstel che crauti” dice il testo della canzone, frase per cui Ferro non ha mai perdonato il collega.
