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Cronaca

Uccide la fidanzata e la fa a pezzi: la ricostruzione è terrificante

Published by
Maria Cristina Mastrangelo

Macabra scoperta a Bologna: il corpo di una donna è stato ritrovato fatto a pezzi in un cassonetto alla periferia della città. Indagano i carabinieri

Auto dei carabinieri (fonte: Pixabay)

Si tratterebbe dell’ennesimo caso di femminicidio, ma questa volta i risvolti sono molto più macabri. È successo a Bologna, dove questa mattina i carabinieri si sono ritrovati davanti a una scena a dir poco raccapricciante. Il cadavere di una donna è stato trovato fatto a pezzi in un cassonetto alla periferia della città. Anche se nulla è ancora certo, i primi sospetti sono subito caduti sul suo fidanzato che, tra l’altro, è stato ritrovato impiccato in casa sua.

La vittima è una donna 31enne originaria del Camerun, Emma Pezemo, arrivata in Italia per poter studiare e diventare Oss. L’uomo sospettato dell’omicidio e trovato morto suicida è invece Jacques Honoré Ngouenet, 43 anni, anche lui originario del Camerun. A dare l’allarme sono state le coinquiline della donna. Da qualche tempo infatti viveva nella comunità Papa Giovanni XXIII per curare alcuni problemi psichiatrici.

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Uccide la fidanzata e la fa a pezzi: la ricostruzione dell’omicidio

Le coinquiline della donna hanno cominciato a preoccuparsi questa mattina quando si sono accorte che Emma non aveva fatto ritorno in comunità la scorsa notte. Allora hanno subito telefonato al fidanzato per chiedergli se fosse ancora con lui dato che ieri, secondo quanto raccontato dalle ragazze, avrebbero trascorso la giornata insieme. Ngouenet invece ha risposto di non sapere dove fosse, per cui le coinquiline hanno deciso di allertare le forze dell’ordine.

I carabinieri sono subito arrivati a casa del 43enne su cui sono ricaduti i primi sospetti. E infatti qui hanno trovato il corpo esanime e un biglietto scritto in francese nel quale l’uomo avrebbe ammesso le sue responsabilità. A permettere il ritrovamento del corpo della donna, invece, sono state le segnalazioni di alcuni passanti che hanno notato delle tracce di sangue su un cassonetto. Qui dentro il corpo è stato trovato a pezzi, probabilmente dilaniato con una mannaia o un’ascia.

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Maria Cristina Mastrangelo