Matteo Bassetti si sbottona il camice per raccontare della sua vita privata: la confessione è davvero importante. Parla del suo rapporto con la tv.
Sembrano essere diventati i miti del nostro tempo. Un tempo, ormai, avvolto nella pandemia da coronavirus, che non cessa d’esistere, anzi, sembra dover tornare a grandi livelli (ed è già preoccupante) dopo la scoperta della variante indiana. Ma chi sono questi miti? Parliamo, ovviamente, degli infettivologi. Oggi, di uno in particolare: Matteo Bassetti.
Quest’ultimo, ormai volto noto della televisione, si è sbottonato giusto un attimo il camice e ha raccontato della sua vita privata. Il rapporto con la sua prima famiglia, il padre e la madre, e la seconda, la moglie e i due suoi figli. Ma non solo: l’adolescenza passata a Milano e il suo stile di vita.
Il suo grande esempio, fin da piccolo, è stato il padre, uno dei più grandi infettivologi. Quest’ultimo ha scritto molti libri, sui quali ancora oggi si studia la materia. Bassetti ne è più che orgoglioso e nell’intervista rilasciata a Chi Magazine dichiara: “Non pensi nessuno che sono un privilegiato. Ho dovuto faticare il doppio per arrivare a sedere sulla scrivania che un tempo era di mio padre. Da piccolo mi portava ai congressi. All’epoca non capivo molto, ma ciò che ripetevo a me stesso era: ‘Un giorno capirò tutto ed entrerò in questo mondo”.
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Bassetti e la sua confessione: adoravo Gino Paoli, la telecamera è una droga
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Il padre e la madre li ha persi tutti e due. Soprattutto l’ultima, scomparsa in piena pandemia, non per colpa del virus, ma per via di un tumore contro il quale combatteva da tempo. Bassetti, 50enne, è sposato con Maria Chiara, poco più che quarantenne, e ha due figli: Dante (stesso nome del nonno) di 15 anni e Francesco, di dodici anni. Ama molto la sua famiglia e dedica loro tutto il tempo necessario.
Poi la rivelazione su Gino Paoli: “Abitava a cinquanta metri da casa mia. Un vero mito. Usciva di casa sempre con super macchine e super donne. Ha fatto innamorare i miei con la canzone Sapore di sale. Brano che è stato l’inno anche dell’amore mio e di mia moglie”.
Infine una dichiarazione shock sulla televisione: “Devo ammettere che la telecamera è come una droga, non lo nascono affatto. Ma quando non mi chiameranno più, vorrà dire che l’emergenza sarà terminata. Accetto volentieri questo scambio, ma non credo di finire nell’oblio”.