Il Governo ha deciso di mantenere il coprifuoco alle 22.00, scatenando diversi malumori. Una regione prova a farlo slittare con un’ordinanza
Con la pubblicazione del comunicato stampa del Decreto Riapertura, il consiglio dei ministri ha deciso per la proroga del coprifuoco fino a luglio. Dopo tale decisione però, diverse regioni e leader politici hanno espresso la loro insofferenza, non facendone segreto e puntando il dito ancora contro Palazzo Chigi. Tutto ad un tratto in molti sembrano aver dimenticato i migliaia di contagi ogni giorno e l’epidemia che non accenna a indietreggiare. Aprire i ristorati non è sinonimo di epidemia conclusa.
In ogni caso, dopo le prime avvisaglie di riaperture in zona gialla, la maggior parte delle regioni ha chiesto a gran voce uno slittamento del coprifuoco al momento in vigore, dalle 22.00 alle 5.00, ma c’è chi ha fatto di più. La provincia autonoma di Trento infatti, con un’ordinanza ha provato ad aggirare il problema.
Maurizio Fugatti prova a spostare il coprifuoco oltre le 22
E’ stato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, a proporre l’ordinanza di slittamento del coprifuoco. Il leghista si è detto non vincolato a direttive del partito, ma ha voluto prendere la situazione in mano viste le continue negazioni alla proroga da parte del Governo. Il governatore mira dunque, con una mossa avventata, a far spostare il coprifuoco ma in maniera alternativa.
L’idea sarebbe quella di permettere ai cittadini che hanno concluso una consumazione, una cena a un ristorante, alle 22, di far ritorno nella propria abitazione anche dopo le 22, a patto che si percorra la strada più breve. Qualora l’ordinanza dovesse entrare in atto, probabilmente verrà visionata e discussa dal Governo. Al momento dovrebbe entrare in vigore a partire da questo giovedì.