Il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive al San Martino di Genova, ha fatto il punto sulla situazione epidemiologica covid e sulle riaperture in un’intervista rilasciata a YesLife
Matteo Bassetti, primario del reparto di Malattie Infettive all’ospedale San Martino di Genova, è stato intervistato da ‘YesLife’. L’infettivologo ha fatto il punto sulla situazione in Italia nel giorno in cui il Paese si è colorato per la prima volta di giallo dopo parecchie settimane. Questo ha significato un parziale ritorno alla vita normale, a eccezione di alcune misure che ancora restano in vigore, come il coprifuoco.
Su quest’ultimo, riprendendo il malcontento espresso nelle ultime ore da Fratelli d’Italia e anche dalla Lega (che nonostante faccia parte della maggioranza ha lanciato una raccolta firme per abolirlo), il professor Bassetti ha espresso forti riserve. “Non lo comprendo” è stato il suo caustico commento, facendo trasparire la sua contrarietà a parecchie decisioni prese dal Governo. Non si è risparmiato neanche sulla questione vaccini, rilanciando la cattiva gestione della campagna a causa della quale non si potrà raggiungere un rischio zero prima del prossimo ottobre.
“Si può ripartire con raziocinio, bisogna finirla con restrizioni e divieti e rendere più consapevoli i cittadini. Bisogna evitare la dittatura sanitaria: le decisioni sono politiche ma non devono essere fatte passare come scientifiche”. La posizione di Matteo Bassetti è netta.
Per quanto riguarda la variante indiana del covid, questa sera sono stati accertati due casi in Veneto e il virologo Andrea Crisanti ha espresso preoccupazioni in merito. Matteo Bassetti, invece, si è detto più preoccupato per la comunicazione che i media stanno facendo della cosa. “Spero non diventi un discorso da bar” ha detto il virologo, che non si è neanche espresso in merito alla probabile inefficacia dei vaccini su questa variante in quanto ancora non ci sono evidenze scientifiche a riguardo.
Infine, a proposito dell’imminente bella stagione, la raccomandazione del professore è di non viverla “con l’idea che sia finito tutto”. Dovremo infatti convivere col fatto che in autunno probabilmente ci sarà un nuovo aumento di casi.