Non si spengono i riflettori sul caso di Denise Pipitone. A parlare è a Quarto Grado Piera Maggio che ha rilasciato importanti affermazioni.
Si continua a parlare del caso di Denise Pipitone sul piccolo schermo. Sono molte infatti le trasmissioni televisive che non spengono i riflettori su uno dei casi più difficili d’Italia. Ieri sera a Quarto Grado Piera Maggio è intervenuta telefonicamente e ha fornito alcune spiegazioni in merito a come sono andate davvero i fatti.
Dopo anni di silenzio sul caso della piccola di Mazzara del Vallo scomparsa nel lontano 2004, sono settimane che in tv non si parla d’altro. L’intera nazione ha tenuto il fiato sospeso in attesa dell’esito dell’esame a cui si era sottoposta Olesya, la ragazza russa che aveva fatto sperare la penisola in un lieto fine. Purtroppo il caso russo è stata l’ennesima speranza svanita.
La mamma di Denise che dal 2004 non ha mai smesso di credere che sua figlia è viva, ha chiesto più volte espressamente di non far morire l’attenzione sul caso ma di rispettare comunque la privacy della famiglia. E’ stata proprio lei ad intervenire ieri sera nel programma condotto da Gianluigi Nuzzi ed Alessandra Viero.
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Quarto Grado, Piera Maggio parla degli errori nelle indagini
La versione di mamma Piera è chiara. “I rom non hanno rapito Denise” ha dichiarato la signora collegata al telefono con lo studio. Piera conosce sua figlia e parla di una bambina che non dava molta confidenza agli estranei dunque chi ha preso Denise era un volto noto alla piccola. “Forse la bambina è stata data ai rom successivamente” ha proseguito Piera che ha parlato chiaramente di errori nelle indagini.
“Alcuni errori sono stati commessi per negligenza, altri di proposito e altri ancora per incompetenza” ha dichiarato la Maggio. La donna è consapevole che si tratta di danni che non si possono più recuperare. Altro fattore importante per la madre di Denise è che i fatti siano accaduti in una provincia in cui nessuno si aspettava che una bambina potesse mai essere rapita.