Arrivano le pesanti e “terrificanti” parole di Joe Biden: il presidente USA dà l’annuncio su un’altra pandemia nel prossimo futuro. Poi il Covid-19.
Quella del Covi-19 sarà una vicenda. catastrofica, che ricorderemo per anni, se non decenni. O meglio ancora: non sappiamo nemmeno quali saranno i danni, in tutti i campi possibili e immaginabili, che si protrarranno nel tempo. Quello che sappiamo è che siamo ancora nel pieno della lotta, nonostante le dosi dei vari vaccini continuano ad arriva. La strada per uscire dal tunnel è ancora lunga.
Se è lunga la strada, le parole che arrivano da diversi capi di Stato non sono affatto rincuoranti e rinfrescanti. Soprattutto quelle arrivate per bocca del presidente degli Stati Uniti d’America. Joe Biden è intervenuto in un rivelazione che a chiamarla shock è dir poco.
Quest’ultimo ha dichiarato che sarà necessario, nei prossimi mesi e anni, rafforzare il sistema sanitario globale, perché ci sarà sicuramente un’altra pandemia. Un annuncio che arriva ancora in piena lotta per debellare il Covid-19 e che non fa davvero sperare in scenari di pace e di serenità nel futuro prossimo. L’allerta sembra essere davvero massima.
LEGGI ANCHE >>> Joe Biden, problemi alla casa Bianca: l’ha fatto di nuovo
Si studia e s’indaga, a fondo, per trovare quel “guizzo” di partenza che ha scatenato la pandemia con cui lottiamo da più di un anno. Ma più si scava e più non si riescono a formulare delle giuste considerazione. Circola sempre di più l’idea che questo virus venga dal contatto umano con animali infetti, infettati dal nostro modo di “fare mondo”.
Se così dovesse essere, equivarrebbe (sempre se vogliamo riconsiderare l’umanità e portarla avanti) a sostenere il crollo dell’intera società mondiale. Perché la pandemia ha toccato tutti i punti del globo, senza risparmiare alcun luogo. E in tempi record. È su questo che dovremmo soffermare e piantare il nostro pensiero. Invece, non facciamo altro che gridare alla ripartenza, più di prima, peggio di prima.
Sulle origini del Covid-19 si è espresso anche Avril Hanes, direttore della National Intelligence e numero uno delle agenzie di spionaggio e contro spionaggio statunitensi, nel corso di un’adizione al Senato Usa. Quest’ultimo ha ipotizzato due idee, che, poi, tornano sempre a “bussare alle varie porte del pensiero”: “Il virus potrebbe benissimo arrivare dal contatto umano con animali infetti. O, in secondo luogo, anche se non vi è nessuna conferma alle nostre indagini, potrebbe essere partito da un laboratorio, nel quale si è commesso un errore di troppo”.