Harvey Weinstein è arrivato al capolinea? Nuove accuse per lui ma tengono banco le condizioni di salute sempre più preoccupanti
Non è certo un buon periodo per Harvey Weinstein, l’ex produttore di Hollywood attualmente in carcere e condannato a 23 anni di detenzione per violenze ed abusi sessuali. L’uomo, la cui sentenza è arrivata nel 2020, si trova nel carcere di New York ma ha ricevuto sul suo capo altri 11 capi di imputazione nuovi ma sempre legati allo sfondo sessuale da parte della procura della contea di Los Angeles.
Weinstein, tramite i suoi avvocati, ha annunciato ricorso ma intanto le sue condizioni di salute peggiorano vistosamente e preoccupano. La vista è notevolmente calata e sta pure iniziando a perdere i denti; situazioni, queste, che sconsiglierebbero il trasferimento e la presenza al processo.
I nuovi casi riguarderebbero gli anni dal 2004 al 2013 come riporta il Los Angeles Times. Stupro, aggressione sessuale, “penetrazione con l’uso della forza” e costrizione di rapporto orale i reati che vengono contestati a Weinstein che rischierebbe una condanna fino a 140 anni di carcere da sommare ai 23 che sta già scontando.
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Harvey Weinstein: l’avvocato interviene
Norman Effman, l’avvocato dell’ex produttore, durante l’udienza svoltasi in videochiamata, ha spiegato come Weinstein non possa affrontare il viaggio da New York fino alla California. Pare stia perdendo i denti e dovrebbe quindi sottoporsi ad interventi chirurgici alla bocca, ma anche la vista gli sta causando problemi. La decisione è stata rinviata dal tribunale al prossimo 30 aprile.
Harvey Weinstein è accusato da ottanta donne. E proprio il caso scoppiato attorno a lui diede vita al movimento “Me Too“, diventato famoso in tutto il mondo con l’hastag apposito sui social. L’ex produttore, finito sotto accusa nel 2018, ammise in un’intervista di aver “offerto lavoro per sesso” senza però costringere “nessuna donna”.
“Hanno fatto tutti così” le sue parole in quell’intervista in cui si scagliò contro Rose McGowan e Asia Argento, due delle più accanite accusatrici dell’uomo.