La Cina per la prima volta ammette la scarsa efficacia dei propri vaccini. Le dichiarazioni di Gal Fu, il capo del centro di controllo delle malattie
E’ la prima volta, da quando è iniziata la produzione e la somministrazione, che la Cina interviene in maniera negativa sul proprio operato. Da una conferenza stampa della giornata di ieri infatti, è stato Gao Fu – capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie – a dichiarare la scarsa efficacia dei vaccini cinesi. Durante il suo intervento nella città di Chendgu, Gao ha parlato di diverse possibilità per ovviare a tali problematiche.
Intanto la Cina starebbe pensando di mixare i vaccini sperimentati con diverse formule, per provare ad aumentare l’efficacia. Un’altra soluzione sarebbe quella di aumentare le somministrazioni e di concentrarsi sul dosaggio, aggiustando l’intervallo di tempo che intercorre tra una somministrazione e l’altra.
Tutto il mondo, nei primi mesi di somministrazione e ancor prima di dicembre 2020, si era detto contrario al vaccino covid a mRNA. Adesso però la maggior parte dei capi di stato sta facendo dietro front davanti ai risultati ottimi delle aziende che hanno dottato tale formula per sconfiggere il virus. Anche Gao Fu per la prima volta ha ammesso che la Cina potrebbe iniziare a pensare di adottare i vaccini stranieri. Ipotesi mai presa in considerazione fino a questo momento.
La Pfizer infatti ha un’efficacia del 97%, contro i 50, 60 e 70 dei vaccini cinesi, ma vediamo nel dettaglio le percentuali. Al momento i vaccini prodotti in Cina sono 4. Il vaccino Sinovac che dovrebbe prevenire i contagi sintomatici, si attesta a un misero 50,4% . Percentuali più alte per i vaccini Sinopharm, con un’efficacia del 79,3% e 72,5%. Infine, la percentuale del colosso CanSino è del 65%.