Una star di Hollywood è stato autore di una truffa da quasi 300 milioni di euro ai danni di artisti del mondo del cinema. Ora è in arresto
Si tratta di Zach Avery, protagonista dei thriller “Hell is where home is” o “Curvature” e di “Fury” accanto a Brad Pitt. L’attore, che ora è agli arresti, ha messo in moto un meccanismo di truffa, ispirandosi al noto “schema Punzi“, per ricavare guadagni di 227 milioni di dollari ai danni di alcuni artisti e produttori di Hollywood.
Avery millantava accordi con le piattaforme Netflix ed HBO per la distribuzione di alcune pellicole sul mercato latino-americano. Ovviamente, niente di tutto questo era vero, ma l’attore faceva transitare il denaro dalle casse della sua casa di distribuzione cinematografica per finanziare i propri vizi, oltre che per pagare gli investitori precedenti. La truffa era resa ancora più credibile dal fatto che Avery mostrava alle sue vittime una finta corrispondenza tra lui e i dirigenti delle piattaforme streaming con le quali diceva di prendere accordi. Inoltre, vantava falsamente la distribuzione di 49 pellicole.
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Che cos’è lo “Schema Ponzi”, il meccanismo con cui Zach Avery ha truffato le star di Hollywood
Il nome “schema Ponzi” deriva dal suo autore, Charles Ponzi, che per primo mise in atto questo tipo di truffa nel 1920. Il meccanismo funziona bene nel primo periodo, perché ai primi investitori viene garantito il rimborso di almeno una parte delle cifre spese attraverso gli investimenti delle persone entrate dopo.
La truffa si struttura in quattro fasi, creando una sorta di piramide in cui i nuovi investitori finanziano quelli venuti prima. Tuttavia, a un certo punta il sistema è destinato a fallire perché i rimborsi superano gli investimenti e quindi la truffa viene scoperchiata.
As he was trying (and failing) to make it big as an actor, Zach Avery was trying to make it bigger as a Hollywood macher. The cash flowed, but on Tuesday the feds came knocking. It was allegedly a massive Ponzi scam.
Another good one from @finneganLAT https://t.co/GoJQ4b8jNg— Joel Rubin (@joelrubin) April 7, 2021