Come ogni venerdì è atteso il monitoraggio che può sancire una nuova modifica nel colore delle regioni italiane. Zona rossa e arancione, quali sono le possibili novità.
Atteso per oggi l’esito del nuovo monitoraggio su scala nazionale per valutare l’andamento del contagio da Covid in Italia. L’Istituto Superiore di Sanità pubblicherà il report riferito all’ultima settimana e, in base ai numeri, potrebbe esserci una nuova modifica della mappa nazionale tra regioni rosse e arancioni. Lunedì sono entrate in vigore le nuove norme che, di fatto, non hanno lasciato più zone gialle nella Penisola. L’Italia, fatta eccezione per la Sardegna, è tutta rossa o arancione e così con tutta probabilità sarà fino a Pasqua. Alcune regioni, in base ai numeri e all’indice RT, possono “peggiorare” o “migliorare” la loro situazione.
Da lunedì scorso 11 regioni sono passate in zona rossa e, in base al report stilato dall’ISS, altre rischiano di aggiungersi a questa non invidiabile lista. Al contempo sono invece poche le zone che da rosso possono effettuare un downgrade in arancione, con tutti gli allentamenti delle misure anti Covid del caso. E, stando a un’ordinanza del ministro Speranza, le regioni rosse non possono passare ad arancioni prima di due settimane dalla loro istituzione. Per questo sarà decisivo il monitoraggio di venerdì prossimo.
Ma quali sono le regioni che possono cambiare colore da lunedì?
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Detto che le regioni rosse non possono passare in arancione prima di due settimane dalla loro istituzione, sono poche quelle che potrebbero subire un allenamento delle misure anti Covid. Campania e Molise sono in rosso già da inizio marzo, per questo teoricamente sono le uniche due che ‘sperano‘, nonostante i dati della prima non lascino molti margini.
Il rischio di passare dall’arancione al rosso è invece concreto per varie regioni, tra le quali Toscana, Calabria e Valle D’Aosta, il cui numero dei contagiati fa temere per un inasprimento delle norme.