Da circa un anno a questa parte, vale a dire sin dalle prime fasi del lockdown 2020, abbiamo fatto l’abitudine nel vedere (e sentire) in televisione autorità mediche e sanitarie parlare di Covid. Tra di loro anche il professor Massimo Galli.
Sono quasi diventati parte integrante della nostra quotidianità. Le loro presenze in televisione, purtroppo (date le circostanze) sono ormai praticamente fisse nelle varie trasmissioni, al punto che su qualsiasi rete ci sono autorità mediche e sanitarie che parlano del Covid, dell’emergenza sanitaria e di come poter contrastare il diffondersi del virus. La triste quotidianità ormai rende necessari i vari interventi di esperti del settore, che lanciano messaggi alla popolazione.
Bassetti, Burioni, Zangrillo, Galli, dottori e virologi che vengono chiamati a intervenire dalle più disparate trasmissioni televisive per avere un parere medico e scientifico su quanto sta accadendo fuori dalle nostre cose. In tanti si sono chiesti quale fosse il compenso per le varie ospitate, e sulla questione è intervenuto direttamente, e abbastanza a gamba tesa, il professor Galli. Il virologo ha voluto rispondere a un articolo apparso pochi giorni fa e che parlava di “gettoni di presenza” destinati ai volti scientifici che appaiono in televisione.
“Mi sono proprio sentito di dire che non ne potevo più” ha detto il professor Galli, specificando su Twitter come lui non abbia mai chiesto nulla per presenziare nelle varie trasmissioni.
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Massimo Galli: “Mai chiesti soldi”, le reazioni di Twitter
Stufo di ripeterlo: non ho mai richiesto, né percepito alcun compenso per le mie partecipazioni a programmi televisivi, né per le interviste a giornali.
— Massimo Galli (@MassimoGalli51) March 17, 2021
Il professore ordinario di Malattie Infettive nell’Università di Milano ha specificato come, almeno lui, non abbia mai chiesto soldi per parlare in televisione. Il suo intervento social però ha spaccato l’opinione degli utenti di Twitter, provocando di fatto due fazioni contrapposte. Da una parte chi sostiene come Galli non dovesse affatto giustificarsi su questa questione; dall’altra chi invece lo condanna di apparire in tv quasi esclusivamente per fare “terrorismo psicologico“.
Ennesima, sterile, discussione da social che nasce da una precisazione dovuta a seguito di un articolo che, evidentemente, aveva espresso delle inesattezze.