Il bollettino del Covid-19 del 17 marzo diramato dal Ministero della Salute: crescono ancora i contagi, tanti i decessi. In aumento i ricoveri in terapia intensiva
Il Covid-19 continua a non dare tregua all’Italia intera ed il bollettino odierno ne è – purtroppo – la testimonianza più palpabile. Nonostante il Paese sia in una sorta di lockdown, con 10 regioni in rosso e nove in arancione, i contagi continuano a non diminuire, anzi.
I dati del 17 marzo pubblicati dal Ministero della Salute continuano a mostrare un sistema sanitario in grave difficoltà, quasi al collasso con i nosocomi presi d’assalto. I nuovi positivi sono 23.059 a fronte di 369.084 tamponi effettuati e 431 decessi. Aumenta il tasso di positività dello 0,7% rispetto a ieri, con la soglia del 6,2% raggiunta.
Gli ospedali, dicevamo, sono in difficoltà; i pazienti in terapia intensiva sono 3.317, +61 rispetto a ieri nel computo totale, con 324 nuovi ingressi. Nei reparti di degenza, invece, 26.517 ricoveri per Covid, con un +419 nelle ultime 24 ore. E’ la Lombardia la Regione con più casi accertati, ben 4.490. La Valle d’Aosta, invece, è quella che ne registra di meno, appena 49.
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Tiene banco, intanto, la questione vaccini. La Presidente della Commissione Europa Ursula Von der Leyen, in conferenza stampa ha spiegato come vi sia fiducia nel siero di AstraZeneca e sull’Ema, considerato come l’Ue non abbia “preso scorciatoie tantomeno dato autorizzazioni di emergenza”, con tanto di stilettata al Regno Unito.
“Ci aspettiamo che l’ok arrivi giovedì” ha poi sostenuto la Von der Leyen, spiegando come vi debba essere rispetto nei confronti degli scienziati, deputati a affermare se vada bene o meno. La presidente della Commissione, poi, ha attaccato l’azienda anglo-svedese senza mezzi termini.
“AstraZeneca non è affidabile, al contrario di Moderna e Pfizer. Hanno sotto-consegnato e sotto-prodotto; da 90 milioni di dosi si è scesi prima a 40 poi a 30 entro marzo, da 180 a 70 milioni di dosi nel secondo trimestre“. E la Von der Leyen, per rivalsa, è pronta a bloccare ogni tipo di export su componenti di vaccini o sieri dall’Ue al Regno Unito. “Ci vuole proporzionalità e reciprocità” ha spiegato.