Altro caso di morte sospetta a seguito dell’inoculazione del vaccino AstraZeneca. In Italia la regione ha deciso di sospendere la somministrazione di questo farmaco. In settimana altri casi controversi.
Proprio nel giorno in cui le autorità mediche irlandesi chiedono al Governo centrale di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca, in Italia si registra un altro caso di morte sospetta a seguito dell’inoculazione del farmaco. Dopo i decessi avvenuti in Sicilia stavolta è il Piemonte al centro della cronaca: a Biella infatti un docente che aveva ricevuto la cura della causa farmaceutica è deceduto in circostante ancora non chiare, e questo ha portato la Regione a optare per la sospensione della somministrazione del vaccino interessato. Già nei giorni scorsi nel nostro Paese è stato ritirato un lotto di dosi potenzialmente pericolose, ora con il nuovo caso piemontese la bufera attorno ad AstraZeneca si fa ancora più potente.
Il docente aveva ricevuto ieri la sua dose del farmaco e, a seguito di un primo malore, è deceduto nelle scorse ore. Si rimane in attesa dell’esito degli esami per capire se la morte sia collegabile alla somministrazione del vaccino. Mentre si verifica l’eventuale nesso il commissario dell’Area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, ha ordinato l’immediata sospensione in tutta la Regione della somministrazione del vaccino AstraZeneca.
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“Si tratta di un atto di estrema prudenza” ha dichiarato poco fa l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, “in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso“. Altro caso controverso e sospetto comunque, che non fa altro che aumentare la diffidenza di molti cittadini nei confronti di AstraZeneca.
Intanto il Premier Mario Draghi ha affermato la volontà di dare gas sul piano delle somministrazioni del vaccino, per arrivare alla distribuzione di mezzo milione giornaliero così da raggiungere l’immunità di gregge entro settembre.