Il Nuovo Decreto firmato dal premier Draghi sarà valido da lunedì: nuove restrizioni per l’Italia, 10 regioni in zona rossa. Pasqua blindata
L’Italia sempre più chiusa. La pandemia da Covid accelera inesorabile, colpa anche delle varianti più aggressive e contagiose, su tutte l’inglese, ed il governo non può che prendere provvedimenti necessari per porre un freno a tutto ciò. Il premier Draghi, quasi sull’onda lunga del suo predecessore, non ha potuto far altro che stringere ulteriormente la morsa.
A differenza di quanto accadeva con Conte, è stato firmato un Decreto Legge e quindi non un Dpcm che vedrà tre settimane di restrizioni, Pasqua compresa. I nuovi provvedimenti entreranno in vigore da lunedì e sarà un’Italia più rossa, con 10 regioni in zona rossa compresa la provincia autonoma di Trento e le altre in arancione, ad eccezione della Sardegna che resta in bianco. Nei tre giorni festivi pasquali – sabato, domenica e lunedì dell’Angelo – invece, sarà zona rossa per tutta l’Italia.
Già, ma cosa si potrà fare? Sicuramente non ci si potrà spostare tra regioni, salvo per motivi di salute, lavoro ed urgenze compilando l’autocertificazione e confermato anche il coprifuoco dalle 22 alle 5 anche se resta la raccomandazione di non lasciare l’abitazione se non per i soliti motivi.
In zona arancione sono ammessi solo gli spostamenti necessari ma si potrà sempre rientrare nel luogo in cui c’è la residenza o il domicilio. Vietati anche gli spostamenti fuori comune se non per motivi di salute o lavoro. E’ consentito anche lo spostamento presso una sola abitazione privata, per un massimo di due persone all’infuori dei minori di 14 anni e persone disabili.
Bar e ristoranti chiusi, con asporto fino alle 18 per i primi e le 22 per gli altri, mentre la consegna a domicilio è sempre consentita, stesso modus operandi anche per la zona rossa. I negozi, invece, sono aperti nei giorni feriali.
In zona rossa, invece, ancor più restrizioni, a partire dai negozi, rigorosamente chiusi ad eccezione dei tabaccai, farmacie e quelli alimentari e di prima necessità. Ogni spostamento dentro e fuori dai comuni è vietato se no per motivi di salute o lavorativi mentre è consentito il rientro al proprio domicilio o luogo di residenza.