I genitori di Renzi dovranno rispondere di false fatture e bancarotta fraudolenta, nell’inchiesta per il fallimento delle cooperative
I genitori di Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, dovranno rispondere di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Ci sono 18 imputati, nell’inchiesta riguardante le cooperative “Delivery Service Italia”, “Europe Service” e “Marmodiv”. Diversi i reati ipotizzati, oltre alla bancarotta e alle false fatture. Intanto è arrivato il rinvio a giudizio, mentre la data dell’udienza è prevista per l’1 giugno del 2021.
Due anni fa, padre e madre di Renzi avevano preso le prime pagine di tutti i giornali per il loro arresto. Amministratori delle cooperative indagate, i due avrebbero preso contatti illeciti condizionando decisioni all’interno delle società. In un primo momento erano stati assolti. Adesso dovranno discutere nuovamente, a causa delle nuove indagini e delle nuove accuse.
“E’ emersa dalle carte l’infondatezza del castello accusatorio”. Così il legale dei genitori di Renzi, che continua: “Confidiamo quindi di poter confutare la tesi inquisitoria in tale sede”. Non ci sta Federico Bagattini, avvocato di Tiziani Renzi e Laura Bovoli, il quale si è detto fiducioso. Giampaolo Boninsegna ha emesso il decreto che dispone il rinvio a giudizio, per l’udienza che si terrà l’1 giugno.
Sono 16 i rinvii, per i 18 accusati. Mentre l’imprenditore ligure Mariano Massone, accusato di bancarotta fraudolenta come i genitori dell’ex premier, ha patteggiato una pena pari a 6 mesi di reclusione. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Firenze, i due imputati svolgevano il ruolo di amministratori delegati delle cooperative. Cooperative che si occupavano di volantinaggio e distribuzione di materiale pubblicitario.