Arrivano delle pesanti e decisivi informazioni sull’indagine della prof morta di Napoli morta dopo aver fatto il vaccino. Le indagini fondamentali.
Dopo un anno di pandemia da coronavirus, che non lascia in pace le nostre vite, o meglio il nostro quotidiano, e lo stravolge in tutti i suoi versi, siamo finalmente entrati in un’altra fase: quella dei vaccini. Da un periodo a questa parte alcune persone, per età e impiego sociale, sono state chiamate per l’inizio e il prosegue della vaccinazione di massa.
Il vaccino tiene banco con le sue argomentazioni. Se alcuni sono scettici secondo alcune personali superstizioni, la scienza fa il suo percorso e cerca di trovare nel minor tempo possibile una soluzione a questa terribile pandemia. Complicanze, sulla pelle delle persone, finora non ve ne sono state. Eccetto una prof di Napoli, la signora Annamaria Mantile.
Un’insegnate del Vomero, di 62 anni, che dopo essersi sottoposta al vaccino AstraZeneca è morta. Subito è scoppiato il caso. Ma si sa: in questi, appunto, precisi casi bisogna avanzare con le “pinze” e vedere cosa è successo passo dopo passo senza tirare conclusioni affrettate. Conclusioni che sono arrivate, dopo accurate indagini, nelle ultime ore.
Ci rifacciamo a quello poc’anzi detto. Prima di arrivare a tirare conclusioni affrettate, in un ambito delicato come quello dei vaccini (viste anche le tante fake news che girano), bisogna andarci con i piedi di piombo, come si suol dire in gergo. Altrimenti si rischia di alzare un polverone per niente, o quasi.
Le indagini, nel silenzio e non, sono andate avanti. È stata fatta un’autopsia sulla prof del Vomero morta dopo aver assunto la prima dose del vaccino AstraZeneca. Ma la morte è stata di tipo naturale. Niente complicanze dovute allo stesso vaccino.
Annamaria Mantile è deceduta a causa di un infarto intestinale, sopravvenuto alle 13.30 di martedì 2 marzo, dopo un prolungato stato di malessere accompagnato da vomito biliare e alimentare. L’esame necroscopico è stato portato a termine da un “pool” di esperti tra cui: un collegio di periti, consulenti tecnici d’ufficio, nominati dalla Procura di Napoli, che ha indagato sull’accaduto dopo la denuncia esposta dalla famiglia.