Nelle ultime ore non si fa altro che parlare dell’intervista dei reali: interviene anche il primo ministro britannico Boris Johnson.
Potrebbe essere uno degli scandali più grandi degli ultimi anni. Parliamo, ovviamente, delle rivelazioni shock fatte dai reali britannici, Harry e Meghan, nell’ultima intervista rilasciata alla conduttrice televisiva Oprah Winfrey. Durante l’intervista sono state rivelate delle vere e proprie relazioni (se così possiamo chiamarle) che minavano a distruggere la loro identità.
Più che altro si è parlato di vero e proprio razzismo, soprattutto nei confronti di Meghan e del suo colore della pelle. Accuse pesanti, che hanno fatto il giro del mondo in pochi istanti, per quella che rimarrà un’intervista shock per i prossimi anni a venire.
Al centro dello scandalo proprio la Regina Elisabetta, che avrebbe apostrofato con toni razzisti il vissuto e il presente della coppia e della stessa Meghan. Il gelo nella case dei reali, che ancora una volta si trovano a fronteggiare un altro scandalo interno. Se da una parte c’è il gelo, dall’altra, quella del Parlamento, si cerca di estrapolare qualche parola al primo ministro britannico Boris Johnson.
Aspettarsi un lungo intervento da un primo ministro britannico, dell’ala conservatrice, sarebbe stato troppo. Forse si attendeva qualche parola, di sfuggita. Una mezza battuta. Ma alla fine è arrivato il gelo anche da parte di Johnson.
Alla prima conferenza stampa, con tanto di giornalisti presenti, non poteva che arrivare la domanda sulla scottante intervista sui reali. Lui, però, non intende proliferare parola: “Non so nulla e credo che la mia risposta sarà nulla a tutte le vostre domande. Sono cose delicate e non credo che il primo ministro britannico debba mettere bocca su certe questioni”.
Considerazione del tutto personali, anche perché la bocca si può mettere sempre, se si vuole. Ma, da “buon” primo ministro conservatore, preferisce smarcarsi e vedere come avanzerà la questione nei prossimi giorni. Anche se, in cuor suo, sa già che non dirà una sola parola anche nel futuro prossimo. D’altronde era quello dell’immunità di gregge quando il coronavirus non si sapeva, quasi, nemmeno cosa fosse.