Le scuole ancora al centro delle discussioni del Cts e del Governo su probabili futuri lockdown più rigidi. Da oggi, intanto, è in vigore il nuovo dpcm firmato Mario Draghi.
Da oggi è in vigore il nuovo dpcm firmato da Mario Draghi e valido fino al prossimo 6 aprile. Nonostante le pressioni del Comitato Tecnico Scientifico, il potere di decidere le zone rosse su territori ristretti resta comunque in mano ai presidenti di Regione. Il Cts aveva invece suggerito di far scattare automaticamente la zona rossa nei territori in cui il covid colpisce più duramente con un’incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti.
La proposta del Cts nasce dalla necessità di non tenere chiuse soltanto le scuole nei territori ad alto rischio. Questo a seguito di una polemica scoppiata nei prossimi giorni e alimentata dalla neoministra agli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, che durante la presentazione del nuovo dpcm ha tirato una stoccata ai governatori: “Ci chiedete di chiudere le scuole ma tenete aperte le altre attività? È un controsenso”.
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Preoccupazione del Cts: lockdown rigido dove si chiudono le scuole
La preoccupazione del Cts sull’andamento della pandemia in Italia è altissima. Si innalza il numero dei casi giornalieri e i timori sono tutti per la variante inglese che, secondo le previsione, dovrebbe arrivare a essere presente nel 70% dei nuovi casi entro le prossime settimane. L’indice di trasmissibilità ha raggiunto quota 1,06 e in tutta Italia sono ormai state sfondate le quote di 3 milioni di casi e di 100mila morti per covid.
Irrigidire ulteriormente le misure e valutare l’ipotesi di lockdown più duri può essere utile per rallentare l’andamento dell’epidemia in attesa che ingrani la campagna vaccinale. Inoltre, preoccupano fortemente i focolai che stanno scoppiando negli ospedali, specialmente nei reparti oncologici dove si trovano i pazienti più fragili, quelli immunodepressi.
Mentre l’epidemia corre, l’Iss e l’Istat hanno pubblicato le statistiche sulla mortalità nel 2020. Nell’anno della pandemia l’aumento dei morti in Italia è stato del 10,2%.
🗣️S. Brusaferro – #ISS: “incidenza nazionale vicina ai 250 casi per 100.000 abitanti, che è soglia di allarme rispetto alla quale è importante prendere dei provvedimenti di mitigazione. Soglia superata in 5 Regioni, altre la supereranno nella settimana corrente”#Covid19Italia pic.twitter.com/3GXnzYJXMm
— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) March 5, 2021