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Cronaca

Covid, non solo terza ondata. L’allarme inquietante: arriva la quarta

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Migliore Giorgio

La morsa del Covid continua a tenere sotto scacco il Paese. Nuovo preoccupante aumento dei contagi, ci si prepara alla terza ondata ma c’è chi già parla della quarta.

Iniezione del vaccino per il Covid-19 – Immagine di repertorio (Getty Images)

Da ieri Sardegna in zona bianca, Lombardia, Piemonte e Toscana in zona arancione, raggiungendo Campania e Liguria. Molise e Basilicata in zona rossa, richiesta anche dalle Marche dove preoccupa, principalmente, la situazione in provincia di Ancona. Queste le nuove misure del Governo per cercare di contrastare la diffusione del contagio Covid. Una diffusione che non rallenta, anzi in certi territori se possibile accelera anche, e che mette in guardia autorità mediche, sanitarie oltre che politiche.

Da settimane ormai si parla di terza ondata, causata soprattutto dalle nuove varianti del Covid. In particolare preoccupa la mutazione inglese, che in Italia rappresenterebbe circa il 50% dei casi totali. Un ceppo più contagioso e virale, che colpisce anche i più giovani e che sarebbe la causa principale di una nuova impennata dei positivi. Se a questo si aggiunge anche il comportamento spesso sconsiderato delle persone (vedasi Milano nell’ultimo weekend) si capisce come la battaglia (di sensibilizzazione soprattutto) è ancora lontana dall’essere vinta.

La campagna di vaccinazione prosegue spedita ma in tutto ciò, oltre che la terza ondata, si parla anche di possibile “quarta“. Lo ha fatto in un’intervista al Corriere della Sera fisico Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei.

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Covid, Giorgio Parisi: “In inverno quarta ondata”

Io non sono preoccupato soltanto per la terza ondata che è in corso, ma inizio a temere per la quarta che potrebbe arrivare il prossimo inverno” rivela Giorgio Parisi nella sua intervista, specificando come parlare di terza ondata sia da una parte inesatto, perché di fatto la seconda non è mai finita. Ma, spiega il fisico, la discriminante delle varianti legittima a distinguere le due fasi.

Operatore sanitario al lavoro (Fonte GettyImages)

L’allarme, poi, per eventuali mutazioni che potrebbero sfuggire all’efficacia del vaccino: “Se dovessero spuntare nuove varianti che sfuggono ai vaccini attuali è necessaria una campagna vaccinale di richiamo a dicembre-gennaio”. I tempi, ammette Parisi, però già sono stretti ed è necessario pensare a una possibile strategia già ora.

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