Una nuova impennata della curva dei nuovi positivi è stata registrata ieri, con quasi 20 mila casi accertati. Andrea Crisanti lancia l’allarme legato alla variante inglese Covid: “Quanti positivi avremo”.
La morsa del Covid continua a tenere sotto scacco il Paese. Mentre prosegue spedita la campagna di vaccinazione, con l’inizio della parte finale della Fase 1, ecco che le nuove varianti iniziano a dilagare anche entro i confini nazionali. In particolar modo la mutazione inglese mantiene alta l’allerta di numerosi medici e autorità sanitarie, che con i loro appelli cercano di “svegliare” il nuovo Governo circa la drammaticità della situazione attuale. L’impennata della curva dei contagi fatta registrare ieri, con quasi 20 mila nuove positività, è un vero e proprio allarme che deve portare le persone a mantenere massima l’attenzione.
“Siamo passati da 10mila casi a 20mila casi nel giorno di 4-5 giorni”, ha detto Andrea Crisanti a Piazzapulita, mettendo in evidenza numeri, cifre e tempistiche che non possono essere sottovalutati. Crisanti, così come Ricciardi e altre autorità mediche, da tempo invocano un nuovo lockdown “breve e mirato” per cercare di contenere la diffusione del virus.
La previsione dell’epimediologo, attualmente in Inghilterra, è di quelle preoccupanti: “Se non si prendono decisioni rapidamente, nel giro di una settimana arriveremo a 30-40mila casi al giorno“.
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Il direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera-Università di Padova mette in luce altre cifre riguardanti la variante inglese, sostenendo come questa mutazione sia passata in pochi giorni da una diffusione in Italia del 14-15% al 40% dei casi totali, con una capacità di contagio ben superiore a quella del ceppo originario. Crisanti mette in evidenza la situazione inglese, dove da quasi un mese e mezzo si è in una sorta di zona rossa rafforzata con severe limitazioni negli spostamenti.
Intanto Bonaccini in un post Facebook, in cui annuncia la “zona arancione scuro” per la città metropolitana di Bologna, annuncia come si sia entrati nella fase iniziale della “terza ondata“.