Alessia Marcuzzi rompe gli schemi e si presenta sul profilo di Instagram con un post a dir poco nostalgico. Il divorzio la fa piangere insieme ai suoi follower.
Certi amori fanno un giro immenso e poi ritornano. Non si sa come, quando e perché, ma ritornano. Altri, invece, dopo anni di compresenza, affinità e voglia di coesistere cessano di esistere. Forse l’amore, quando viene spremuto al massimo della sue potenzialità, poi si consuma in un dolce addio. Proprio perché, per essere alimentato ha bisogno di una fiamma, alta, sempre accesa e viva.
E quando certi amori finiscono, alcune persone patiscono. Come sta accadendo ad Alessia Marcuzzi che qualche ore fa ha rotto gli schemi social e si è lasciata andare in una sequenza di foto e video dove non ha potuto che esprimere il suo rammarico per l’imminente divorzio.
La conduttrice televisiva è stata poi assecondata dai suoi follower, desiderosi di sapere se fosse tutto vero o meno. Lei, come molti altri, prende le informazioni da quotidiani stranieri e non, ma ormai tutto sembra andare per quella strada. Dopo 28 anni è addio.
Il post nostalgico della Marcuzzi è per i Daft Punk: lacrime per loro
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Lacrime, pensieri, ricordi, momenti di gioia e assoluta euforia, vissuti e immortalati per sempre. I Daft Punk hanno fatto ballare, scatenandoli in tutto e per tutto, intere generazioni. Dopo 28 anni, nell’incredulità di fan e non, si sciolgono. L’addio è ormai certo: non si torna più indietro.
Una fan accanita è sicuramente la presentatrice romana Alessia Marcuzzi. Quest’ultima, qualche ore fa, ha piazzato un post nostalgico che ritrae il gruppo in foto e video del passato. La conduttrice, assecondata dai suoi follower, lo grida a gran voce in didascalia: “One more time… please”, che in italiano altro non significa che “Ancora una volte… per favore”.
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Solo due giorni fa, invece, la Marcuzzi si era calata nelle vesti della romana verace, mettendo in mostra sul sul profilo Instagram, seguito da ben 5 milioni di follower, un aforisma romano: “A quelli che se sentono troppo avanti, volevo dì de nun apsettacce, annate pure”. La romanità è sempre ben accettata, pronta a strappare più di una risata.
