Un centinaio di delfini sono stati trovati morti in spiaggia in Mozambico, sull’isola di Bazaruto. Questa volta con la morte dei mammiferi potrebbe non c’entrare la mano dell’uomo.
Si tratta di una vera e propria strage. In tutto sono un centinaio i delfini trovati morti sulle spiagge dell’isola di Bazaruto, a nord della capitale del Mozambico, Maputo. Circa 86 i mammiferi marini rinvenuti ieri, più 15 trovati spiaggiati la scorsa settimana. Le carcasse degli animali sono state rilevate per poter procedere con gli esami autoptici che non hanno rivelato anomalie nell’intestino, nella bocca e sulla pelle.
Gli esperti hanno ipotizzato uno spiaggiamento perché i delfini sono abituati a seguire il capo branco quando si avvicina a riva. In questo caso, l’avvicinamento sarebbe dovuto al ciclone Guambe, che nelle scorse settimane ha agitato le acque dell’oceano a largo del Mozambico spaventando quindi i mammiferi.
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Lo scorso anno una cinquantina di delfini erano stati trovati morti al largo della isole Mauritius. All’epoca si fece sentire forte la voce degli ambientalisti che avevano incolpato una nave arenatasi a poche miglia di distanza che aveva sversato in mare enormi quantità di petrolio. In realtà, le cause della morte dei mammiferi furono individuate nel fenomeno del barotrauma, cioè una lesione ai tessuti dovuta a uno sbalzo troppo forte di pressione dell’aria tra una cavità del corpo e l’ambiente circostante.
Nel caso dei delfini delle Mauritius, questo sbalzo di pressione fu dovuto a cause non identificate, ma gli esperti hanno ipotizzato un terremoto sottomarino, un’eruzione di un vulcano immerso, degli esplosivi oppure dei sonar militari.