La variante inglese del Covid non sarebbe così pericolosa come si paventava: la spiegazione del virologo potrebbe finalmente aprire a una speranza
Fa parlare l’ultima importante affermazione di Massimo Clementi, direttore del reparto di Microbiologia al San Raffaele di Milano. Secondo il virologo, infatti, sarebbe notizia degli ultimi giorni dopo la pubblicazione di uno studio del Regno Unito, quella secondo cui la variante inglese non uccide più delle altre varianti del Covid-19.
A far circolare la notizia anche in Italia ci ha pensato proprio Massimo Clementi, stanco delle voci che si rincorrono sulla variante inglese. Secondo il virologo infatti, è vero che quella inglese sarebbe una variante più contagiosa ma è da escludere che uccida più delle altre.
Attorno alla variante inglese, si è creato secondo il virologo, un vero e proprio luogo comune, uno spauracchio che ha fatto innescare visioni apocalittiche per le prossime settimane.
Da giorni infatti si parla di un possibile nuovo lockdown proprio per evitare la diffusione delle varianti più letali.
Variante inglese: lo studio del Regno Unito
Un nuovo studio del Regno Unito, condotto nei primi giorni di febbraio, ha mostrato come la percentuale di persone risultate positive a tutte le varianti del Covid-19, ha continuato a diminuire anche se il tasso di mortalità è aumentato. E allora cosa succederà nelle prossime settimane? Come ha affermato anche il virologo italiano Massimo Clementi, la variante inglese del Covid non uccide più delle altre e l’indice di mortalità deriverebbe da concause verificate nei casi positivi.
Diverse le voci concordi con Clemente, da altri colleghi italiani e da virologi statunitensi, tutti unanime nel dire che non esistono dati biologici certi per cui la variante inglese uccida più delle altre. Clementi quindi esclude un’ecatombe per le prossime settimane ma ricorda che il virus rimane pericoloso ed in continua evoluzione.