Si è tenuto nella notte italiana il voto al Senato riguardante l’accusa di impeachment nei confronti di Donald Trump. 57 voti contro 43.
Non poteva che avere lunghi strascichi l’assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio da parte di migliaia di sostenitori di Donald Trump. E, sicuramente, gli effetti di quell’evento storico non si estingueranno con l’assoluzione dell’ex presidente degli Stati Uniti dalla sua accusa di impeachment. Trump infatti nella notte italiana si è “salvato“, con il voto di 57 a 43 al Senato che assolve Trump.
L’ex leader dei repubblicani era finito sotto accusa per quanto avvenuto lo scorso 6 gennaio, quando Capitol Hill venne preso d’assedio da manifestanti pro Trump, accusato di aver incitato i suoi sostenitori a compiere un atto di così grande gravità. È stato, di fatto, uno degli ultimi episodi che hanno caratterizzato la presidenza Trump, poche settimane prima del passaggio di consegne ufficiale che ha portato Joe Biden a diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Nel corso del processo per impeachment l’accusa aveva portato alcuni video in cui Trump invitava il suo seguito a non accettare il “furto elettorale”, contestando la legalità dell’ultimo voto. “In nessuna delle registrazioni presentate durante il processo di impeachment vi è, da parte sua, istigazione alla rivolta” la linea della difesa.
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Impeachment: Trump assolto. Biden: “Democrazia fragile”
Il Senato assolve Donald Trump – VIDEO#ImpeachmentTrial #ANSAhttps://t.co/yi1VzDoWc6
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) February 14, 2021
Dopo il voto al Senato che ha assolto Donald Trump (che, quindi, potrà già ricandidarsi alle prossime elezioni) ha parlato Joe Biden. Un appello, un monito quello del neo presidente degli USA che sulla vicenda dell’attacco al Campidoglio, e tutto ciò che ne è conseguito, ha parlato così: “… questo triste capitolo della nostra storia ci ha ricordato che la democrazia è fragile” e che “deve essere sempre difesa“.
Il voto che ha portato all’assoluzione di Trump si è concluso sul 57 a 43 a favore dell’accusa, lontano comune dal numero di 67 senatori che avrebbero dovuto esprimere parere favorevole verso la condanna dell’ex presidente. I due terzi dei senatori presenti avrebbero dovuto votare per la colpevolezza.