In Italia prosegue spedita la campagna di vaccinazione contro il Covid. La protesta dei medici però fa discutere: “Quello non lo vogliamo”. Cosa sta succedendo con il vaccino.
Il piano vaccinazione nel nostro Paese continua a pieno ritmo. Nonostante alcuni rallentamenti degli ultimi giorni, dovuti a minori forniture di dosi da parte delle case farmaceutiche, si viaggia verso i tre milioni di pazienti che hanno ricevuto almeno la prima somministrazione, con le seconde che sono già iniziate da un paio di settimane. Oltre al vaccino firmato Pfizer ora è arrivato anche quello di Moderna e AstraZeneca, con alcuni medici però che hanno alzato la voce, chiedendo di non ricevere il vaccino firmato da quest’ultima. Il motivo? Non garantirebbe sufficiente protezione, specialmente di fronte alle nuove varianti del Covid.
“I livelli di protezione piuttosto bassi e nessuna efficacia, a quanto pare, su molte varianti in circolazione“. Questo il “manifesto” sottoscritto da un gruppo di medici liberi professionisti di Roma, che sulla loro pagina Facebook (che conta circa 3000 iscritti) ‘Medici ed Odontoiatri Liberi professionisti per vaccinazione Covid-19’ hanno espresso le loro perplessità riguardo il vaccino di AstraZeneca. La preferenza, infatti, ricade su quello della Pfizer o di Moderna.
Il motivo scatenante di tutto? La comunicazione secondo la quale ai medici under 55 non pubblici verrebbe somministrato proprio il farmaco della casa con sede a Cambridge.
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Vaccino Covid. Medici contro AstraZeneca: “Protezione bassa”
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— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) February 12, 2021
I medici romani esprimono il loro dissenso per quanto riguarda la disposizione che li vuole sottoposti al vaccino inglese. Riferendosi al farmaco AstraZeneca, infatti, il portavoce del gruppo fa sapere che “… tra le categorie per le quali è raccomandato ovviamente non c’è il personale sanitario che è intrinsecamente a rischio più alto”. I livello di protezione della “variante inglese” del vaccino insomma non sarebbero sufficientemente alti per chi, per professione, è esposto ai maggiori rischi di contagio.
Anche i medici privati, insomma, chiedono di ricevere il vaccino di Pfzier o Moderna così come il personale pubblico.