La morsa del Covid continua a tenere sotto scacco il nostro Paese. Nonostante l’allenamento di alcune misure anti contagio l’allerta deve rimanere massima. Come spiegato anche dalle autorità mediche.
Il pericolo terza ondata non è ancora scampato, anzi. Dopo aver vissuto, tra lo scorso ottobre e dicembre, una forte impennata dei contagi, il Covid continua a tenere sotto scacco il Paese, al punto che un nuovo picco dei positivi non è assolutamente da escludere. L’allenamento recente di alcune misure anti contagio non deve far abbassare la guardia alle persone che, però, in molti casi vivono il ritorno in zona gialla come una sorta di “liberi tutti“. Niente di più sbagliato, come affermato più volte dalle autorità politiche e mediche.
Lo spettro della terza ondata insomma è ancora dietro l’angolo e proprio per questo l’attenzione di tutti deve rimanere massima. Sia che ci si trovi in zona rossa, che arancione o gialla. Di questo ha parlato ai microfoni di TgCom 24 il dottor Bassetti che ha affermato come il nuovo picco dei contagi potrebbe avvenire veramente a breve.
“Se dovesse esserci una terza ondata in Italia è molto probabile che avvenga tra questa settimana e la fine di marzo” le parole del direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
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Una terza ondata nello stesso periodo, o quasi, della prima dello scorso anno? Una coincidenza che mette in risalto lo stesso Bassetti, evidenziando come anche quest’anno a marzo ci si potrebbe trovare di fronte a una grossa impennata dei contagi e dei nuovi positivi. Gli ospedali, insomma, devono “rinforzare gli argini” come dice il dottore, preparandosi a un nuovo incremento di ricoverati e ospedalizzati.
Intanto il bollettino di oggi recita 13.908 nuovi positivi rispetto a ieri con 316 decessi in più. In alcune regioni, come ricorda lo stesso Bassetti, i contagi hanno anche ripreso a salire. In Umbria ad oggi la situazione più critica, con la provincia di Perugia in zona rossa e probabilmente da lunedì anche quella di Terni.