Torna a far parla di sé il caso di Roberta Ragusa, la donna scomparsa 9 anni fa: spunta una lettera dove si confessa ed esprime giudizi fortissimi.
In Italia, come in altri Paesi del mondo, ci sono casi, sotto forma di omicidio, che entrano nelle case delle persone e ci rimangono a vita. Ci restano perché non vengono mai del tutto risolti. Casi in cui la sparizione è all’ordine del giorno. Com’è successo nel caso di Roberta Ragusa, l’imprenditrice romana scomparsa ormai da 9 anni.
Più che scomparsa, la donna, a tutt’oggi è data per morta. In carcere, infatti, rimane quello che allora era suo marito, Antonio Logli. Ancora oggi però, quest’ultimo di continua a dichiarare innocente, negando, da sempre, di aver ucciso la donna.
Nove anni in cui si sono seguite diverse piste e sono usciti sempre più dettagli. Oggi ne spunta un altro: una lettera, anzi una serie di lettere, a mo’ di appunti, contenute in una sorta di diario segreto che la donna custodiva gelosamente e dove sfogava tutta la sua rabbia per il periodo, tutt’altro che idilliaco, che stava passando.
La lettera di Roberta Ragusa evidenzia la sua solitudine
Qualcuno pensa, o meglio spera, che sia fuggita. Anche se questa soluzione rimane del tutto improbabile. Dei genitori che hanno ancora sete di verità, e l’avranno finché non si ritroverà almeno il corpo di loro figlia.
Una donna distrutta già all’epoca, che, come mal detto in precedenza, non si teneva tutto dentro. Aveva una sorta di diario, degli appunti, delle lettere personali, in cui sfogava tutta la sua rabbia e la frustrazione del momento, molto spesso contro lo stesso Antonio Logli: “Ho perso un figlio e lui non mi dice nemmeno ciao. Ho una gran paura di poter stancare tutti coloro che mi sono intorno, specialmente mio marito”.
Un inizio straziante, che prosegue con altre parole ancora più dure, riferite sempre al marito: “Tu, non ti ricordi mai niente. Mai un fiore per me, mai un gesto carino. Non ti ricordi nemmeno quando è nato il nostro primo figlio. Anche oggi, per esempio, non ti sei ricordati il nostro anniversario. L’ennesima delusione, ma non m’importa più nulla”.
Come detto poc’anzi, anche se è passata quasi una decade e di lei non c’è stata più traccia, quello che sperano, almeno i genitori, è di ritrovare, un giorno, i resti della figlia, per darle un po’ di giustizia.