Un ragazzo minorenne arrestato dopo aver litigato ed ucciso il padre. Scappato, le forze dell’ordine lo intercettano e lo fermano. I dettagli dell’omicidio
Un ragazzo litiga con il padre e lo uccide. Una vera e propria tragedia quella che si è consumata a Rovigo, in Veneto. Il ragazzo, 17 anni, avrebbe commesso l’omicidio al termine di un violento alterco con il genitore che si è concluso nel modo più drammatico possibile.
Il delitto si è consumato con un machete ed il ragazzo, nel compiere il gesto, sarebbe stato aiutato dalla fidanzata, peraltro di 10 anni più grande di lui, 27enne. Entrambi – scappati a bordo di una Opel Zafira SW – sono già stati fermati dalle forze dell’ordine che stanno indagando sul fatto.
Il minorenne è finito nella custodia della polizia giudiziaria ed ora si aspetta che il Tribunale dei minori di Venezia convalidi il fermo. I poliziotti stanno indagando sulle cause, ma pare che i rapporti tra il ragazzo ed il genitore fossero davvero tesi, quasi minimi, come svelato dalla madre dell’assassino.
L’omicidio si è consumato nel campo nomadi di Sant’Apollinare, sulla strada che porta a Ceregnano. Eddy Cavazza, il nome della vittima, aveva 46 anni e cinque figli. Viveva nella roulotte piazza nel campo assieme alla moglie ed agli altri componenti della sua famiglia.
Sono stati gli altri nomadi residenti nella zona a chiamare i soccorsi ed a dare l’allarme dopo quanto accaduto per poi raccontare come si fossero svolti i fatti. E’ Maria Giulia Rizzo il pubblico ministero incaricato di coordinare le indagini, sebbene sembri tutto molto chiaro.
Secondo quanto emerso, però, il ragazzo non si era accorto di aver ucciso il padre. Ad un conoscente, chiamato dopo i fatti durante la figa, avrebbe infatti raccontato di aver solo ferito il genitore. Resta ora solo da capire con quale accusa sarà incolpato il ragazzo.