Come già discusso nelle scorse settimane, alcuni Paesi stanno pensando di adottare il Passaporto Covid. Il dibattito sul certificato d’immunità
E’ la Svezia la prima nazione a parlare in maniera concreta del Passaporto Covid. L’idea sarebbe quella di renderlo necessario, o obbligatorio, per gli spostamenti prima dell’estate, per permettere di viaggiare o partecipare ad alcuni eventi alle persone immuni e vaccinate. Nella giornata di ieri – 3 febbraio – era stata la Danimarca a parlare di un “corona pass”. Secondo quanto riportato dal The Guardian, lo stesso ministro alla digitalizzazione svedese, Anders Ygeman, sarebbe a favore di un passaporto elettronico per facilitare attività di viaggio e altro tipo.
Intanto il dibattito è aperto, sia nel mondo accademico che in quello dei diritti umani. Lasciare svolgere attività solo agli immuni, come proposto dall’Oms, potrebbe aprire le porte a scenari di discriminazioni. Il rischio sarebbe quello di lasciare indietro quei Paesi con minore attività di vaccinazione.
Passaporto Covid, i pro e i contro: Oms al lavoro
Le associazioni all’interno della Coalizione europea per la vaccinazione hanno incontrato nelle scorse ore Sandra Gallina, per discutere della comunicazione riguardo le vaccinazioni. Tra i vari temi trattati, anche quella del Passaporto Covid, come una sorta di certificato di immunità, che potrebbero essere utilizzati nei viaggi – dimostrando che quella persona è immune per non sottoporla a quarantene e isolamenti.
L’Oms in queste ore è al lavoro su parametri e standard minimi, insieme alla Commissione, per quanto concerne il certificato di vaccinazione. L’obiettivo è quello di identificare velocemente i cittadini vaccinati e immuni. Sul Passaporto Covid intanto, anche i Paesidell’Unione Europea sono divisi, in quanto ci sono ancora dubbi sul fatto che i vaccini impediscano la trasmissione del virus.